Botulino Diamante: nuovi sviluppi sull’inchiesta dopo i decessi estivi
- miocomune.tv

- 10 set
- Tempo di lettura: 2 min
I casi di botulino a Diamante, controlli negli stabilimenti: sarebbero emerse gravi irregolarità igienico-sanitarie, va avanti l'indagine della procura paolana
10 settembre 2025
L’inchiesta sul botulino a Diamante non si ferma; il “caso”, che ha segnato in modo drammatico l’estate sulla Riviera dei Cedri, continua a far discutere. Dopo il decesso di Luigi Di Sarno, 52 anni, originario di Cercola, e di Tamara D’Acunto, 45enne di Diamante, la Procura di Paola – guidata da Domenico Fiordalisi – ha deciso di andare fino in fondo per fare chiarezza.
Oltre al dolore dei familiari delle vittime, resta forte la preoccupazione per i numerosi turisti colpiti da intossicazioni che hanno richiesto lunghe e faticose cure.
Controlli negli stabilimenti e sospensione della produzione
Le verifiche condotte dall’Azienda sanitaria di Salerno hanno messo in luce gravi presunte “non conformità” nello stabilimento di Scafati, dove sarebbero state riscontrate ipotizzate irregolarità su procedure di autocontrollo e condizioni igienico-sanitarie.
Tra le criticità rilevate:
rischio di contaminazione biologica durante la lavorazione,
mancanza di strumenti per il rilevamento dei valori,
documentazione carente sul processo produttivo,
assenza di dispositivi per la lotta agli infestanti.
Per queste ragioni è stata disposta la sospensione della produzione e commercializzazione fino alla totale eliminazione delle irregolarità.
I friarielli sotto la lente degli investigatori
Particolare attenzione è rivolta al processo di pretrattamento termico, fondamentale per la conservazione dei vegetali sott’olio, come i friarielli, ritenuti sospetti. La procedura, che prevede l’immersione in acqua bollente seguita da raffreddamento rapido, sarebbe stata gestita in modo non conforme, aumentando il rischio di proliferazione del Clostridium Botulinum.
Differenze tra stabilimenti e nuove analisi
Accertamenti sono stati svolti anche nello stabilimento di Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, che si occupa della distribuzione dei prodotti già sigillati. Qui, però, non sarebbero emerse criticità significative.
Le analisi su alcuni vasetti sequestrati a Diamante dal famoso “Truck” ambulante hanno dato esito negativo, ma resta il dubbio che i prodotti realmente responsabili non siano stati rinvenuti perché già smaltiti.
L'indagine prosegue
L’indagine sul botulino Diamante resta quindi aperta e complessa. Gli inquirenti intendono chiarire eventuali discrepanze nei valori di sicurezza alimentare rispetto a quanto previsto dalla letteratura scientifica, per garantire verità e giustizia ai familiari delle vittime e maggiore sicurezza per i consumatori.
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