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Meteorite a Scalea: il primo ritrovamento certificato nella regione Calabria

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  • 2 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min
 meteorite Scalea Calabria recuperato dopo la caduta

Meteorite a Scalea: la straordinaria caduta che riscrive la storia scientifica italiana è il primo ritrovamento certificato in Calabria, il 48esimo in Italia


24 novembre 2025


La caduta del meteorite sulla spiaggia di Scalea: un evento unico per l’Italia

Scalea, certificato il ritrovamento del settembre 2024: è un meteorite. Un frammento di roccia vecchio quanto il Sistema solare ha attraversato il cielo dell’alto Tirreno cosentino ed è caduto sulla spiaggia di Scalea l’11 settembre 2024, alle 12:35. Una discesa silenziosa ma rapidissima, notata per caso da Maurizio Sassone, titolare di uno stabilimento balneare ancora aperto per gli ultimi lavori di fine stagione.

L’uomo, attirato da un sibilo improvviso e dal rumore sordo dell’impatto sulla sabbia, ha visto formarsi un piccolo cratere e un oggetto scuro incastonato al suo interno. La scelta di fotografare l’oggetto prima di toccarlo, forse anche per il timore della luce insolita emanata dalla pietra, si rivelerà decisiva per gli scienziati.

Quelle immagini, infatti, hanno permesso ai ricercatori di stabilire con certezza che la caduta era recente e reale: una condizione rarissima in Italia, dove i “fall” documentati sono pochissimi.



Un frammento primordiale di 4,5 miliardi di anni

Il meteorite pesa 189 grammi e si è conservato in condizioni eccezionali grazie alla rapidità del ritrovamento e all’ambiente circostante, costituito da fine ghiaia calcarea. Una polvere bianca individuata vicino all’oggetto, analizzata successivamente, si è infatti rivelata essere calcite: la prova definitiva che la roccia fosse caduta proprio lì, e non trasportata.

Le analisi sono state condotte nel laboratorio MeteoCert dell’Università di Firenze sotto la guida del professor Vanni Moggi Cecchi e del professor Giovanni Pratesi, figure di primo piano nella mineralogia e nella planetologia italiane.


Meteorite a Scalea il professore Vanni Moggi Cecchi
Il professor Vanni Moggi Cecchi

«Per fortuna il ritrovamento è stato documentato prima che qualcuno lo spostasse – ha spiegato Moggi Cecchi in una call organizzata da Nicola Mari – perché questo ci ha permesso di stabilire con certezza la caduta recente, un elemento fondamentale per comprenderne la storia».

Le indagini con micro-tomografia a raggi X hanno rivelato frammenti metallici tipici delle meteoriti primitive, mentre la microsonda elettronica ha evidenziato minerali come olivina e pirosseni, ricchi di ferro e magnesio, presenti anche nel mantello terrestre.

Il meteorite è stato classificato come condrite ordinaria di tipo L, una delle categorie più antiche e preziose per ricostruire la composizione del Sistema solare agli albori, circa 4 miliardi e mezzo di anni fa.

Il 20 ottobre 2024 la Meteoritical Society ha approvato ufficialmente il ritrovamento: è il 48° meteorite riconosciuto in Italia e il primo mai recuperato in Calabria.





Perché il meteorite di Scalea è così importante per la scienza

Le cadute documentate (“fall”) sono quasi inesistenti nel nostro Paese. Spesso l’impatto avviene in aree impervie, coltivate o montuose, rendendo impossibile il recupero. Per questo la conferma del “fall di Scalea” rappresenta un successo straordinario.

L’Italia, grazie alla rete PRISMA attiva dal 2018, sta rafforzando la capacità di intercettare questi eventi, ma il caso di Scalea mantiene un valore unico: la triangolazione delle telecamere non è stata necessaria perché il testimone oculare ha registrato tutto in diretta.

Lo studio dell’Università di Firenze contribuirà anche alla nuova campagna nazionale dedicata alla catalogazione dei materiali planetologici presenti nelle collezioni italiane, un progetto che coinvolge musei, università e istituti di ricerca.




Scalea chiede il ritorno del meteorite: nasce l’idea di una mostra

A distanza di mesi dalla caduta, la comunità di Scalea sente ancora forte il legame con quel frammento cosmico atterrato tra i ciottoli del suo litorale. Per questo motivo, il Comune ha inviato una richiesta ufficiale al Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze per ottenere il reperto in prestito e allestire una mostra temporanea.

Il sindaco Mario Russo ha espresso pubblicamente l’orgoglio della città:«Siamo orgogliosi ed entusiasti che la nostra città sia stata scelta come punto d’approdo da un frammento di roccia primitiva che ha viaggiato nello spazio per miliardi di anni. È un evento eccezionale che lega Scalea all’alba dell’Universo».

L’amministrazione immagina una mostra aperta a cittadini, studenti e turisti, capace di trasformare un episodio di cronaca scientifica in un’occasione culturale e identitaria.Il Comune ricorda che la scelta di Firenze come depositaria del meteorite risponde alla necessità di garantire massima tutela e accessibilità alla comunità scientifica internazionale.


Il meteorite caduto a Scalea in spiaggia

Un messaggero dallo spazio che unisce scienza, territorio e memoria

Il meteorite di Scalea rappresenta molto più di una curiosità: è un “messaggero stellare” che offre agli scienziati uno sguardo autentico sulle origini del Sistema solare e alla Calabria l’occasione di entrare nella storia della planetologia.

Un piccolo frammento caduto dal cielo che unisce passato remoto, presente scientifico e futuro culturale della comunità che lo ha accolto.


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