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Tortora, canoni idrici: il dibattito prosegue fra maggioranza e minoranza

Tortora, canoni idrici: il dibattito prosegue fra maggioranza e minoranza; ancora un botta e risposta


Tortora, canoni idrici: il dibattito prosegue fra maggioranza e minoranza; ancora un botta e risposta

TORTORA – 11 dic. 23 - Il dibattito sui “Canoni idrici” non pagati a Tortora prosegue fra maggioranza e minoranza. Si tratta di debiti che sono trascinati fino ad oggi ed hanno generato una somma di 336mila euro circa da pagare. E, come sempre accade, quando arriva il momento del saldo, nelle amministrazioni locali, si cerca anche il presunto responsabile. Gli ex amministratori, oggi in minoranza, erano già intervenuti nei giorni scorsi evidenziando come il sindaco e la sua amministrazione tendenzialmente si arrampicano sugli specchi (Leggi qui 🔵 ). In precedenza era intervenuto il sindaco Iorio, (Leggi qui 🟦) Risponde ora l'amministrazione Iorio, accusando le minoranze di giocare a nascondino. C'è già una nota del gruppo di opposizione che riportiamo in questa pagina.



Intanto, il sindaco Antonio Iorio, già lo scorso 1 dicembre, nel riportare indietro nel tempo le responsabilità delle somme accumulate e non pagate, affermava ed afferma che tutto ciò che è stato riferito è basato su atti, e viene evidenziata la documentazione prodotta negli anni. Ora, il succo della questione, è che sotto l'albero i tortoresi si ritrovano a dover pagare la somma lievitata a 450mila euro, grazie agli interessi e spese legali. Sulla paternità di vicende burocratiche che vanno indietro negli anni, invece, ci sarà ancora da discutere. Fra la documentazione prodotta dal sindaco Iorio ci sono vari atti: lo schema per la richiesta di anticipazione di liquidità, a firma dell’allora sindaco Pasquale Lamboglia, per assicurare pagamenti di debiti certi, liquidi ed esigibili, inviata alla cassa depositi e prestiti il 9 novembre 2015; il 16 dicembre successivo, afferma la maggioranza Iorio “con un funambolico dietro front si invia la sospensione del piano di estinzione debiti a firma dell’allora sindaco, Pasquale Lamboglia”, poiché emergevano dubbi “sulla fondatezza del credito, tenuto conto del potenziale regime prescrittivo”.



Ed il sindaco Iorio evidenzia: “Regime prescrittivo sbugiardato dalla sentenza del 14 agosto 2023 in quanto già nel 2003, la stessa amministrazione con a capo l’Ing. Pasquale Lamboglia aveva evaso un acconto di 17.085,03 euro riconoscendo, quindi, il debito. Precisiamo che successivamente all’acconto del 2003, negli anni 2006 e 2007 l’amministrazione, composta da persone definite dall’attuale opposizione 'molto, molto vicine al sindaco Iorio', consapevole della sussistenza del debito chiedeva una ricognizione e rateizzazione dello stesso. Inoltre, come ben riporta la motivazione della sentenza 'occorre precisare che la somma pari a 336.369,04 euro è da imputarsi esclusivamente alle annualità 2003-2004', guarda caso

gli anni in cui amministravano l’ex sindaco e assessore al bilancio, oggi all’opposizione”. Riferisce il sindaco Iorio nella sua replica alla minoranza. E prosegue: “A ciò si aggiunge un ulteriore debito relativo ai maggiori costi di conferimento dei rifiuti presso la Regione Calabria per un importo pari a 91.928 euro, riferito al 2016-2017, ancora una volta anni in cui, guarda caso, amministravano sempre l’ex sindaco e assessore al bilancio, oggi all’opposizione.



Per tale debito questa amministrazione, nei giorni scorsi, ha chiesto alla Regione Calabria un piano di estinzione per avere la possibilità di partecipare a bandi regionali in cui non sono ammessi comuni morosi e con contenziosi in corso relativamente a debiti sull’idrico e sui rifiuti. Riteniamo che un debito non prescritto non si possa risolvere con “amicizie istituzionali, politiche e amministrative”, ma bisogna riconoscerlo e presentare altri progetti seri e credibili con i quali in 3 anni e mezzo di amministrazione abbiamo ottenuto finanziamenti ministeriali e regionali (per i quali non era prevista la dichiarazione di non avere contenziosi e debiti) pari a circa 1.800.000,00. Quindi ad oggi l’ente è esposto al pagamento di un debito fuori bilancio complessivo di circa 450.000 euro (336.000 euro più interessi e spese legali per l’idrico, e 91.928,00 per i rifiuti)”.


LA REPLICA DEI GRUPPI DI OPPOSIZIONE

E così il profilo istituzionale “Facebook” del Comune di Tortora diventa di nuovo lo “specchio” su cui “arrampicarsi” per provare ad addebitare, stucchevolmente, ulteriori responsabilità politico-amministrative, anche queste del tutto insussistenti, alla passata amministrazione. Doveroso, pertanto, da parte nostra, replicare per chiarire e ristabilire, ancora una volta, l’oggettività dei fatti.

Proprio quanto pubblicato dagli attuali amministratori, dimostra, invero, la coerenza degli atti e delle decisioni assunte dalla precedente amministrazione Lamboglia. Innanzitutto, per quanto riguarda l’anticipazione, richiesta e poi restituita, ribadiamo che le risorse erano state cercate e trovate, ma che poi non è stato possibile saldare il presunto debito, proprio perché vi erano, come riportato nella nota, “dubbi” sulla fondatezza dello stesso, poiché dal 2004, anno in cui è terminata la gestione regionale dell’acqua, al 2015 erano trascorsi ben 11 anni, quando per dimostrare la prescrizione ne sono sufficienti già 5. In secondo luogo, dalla sentenza emerge, come da documentazione prodotta dalla Regione, ma non, a quanto pare, agli atti del Comune, che fu proprio la giunta Silvestri ad interrompere la “prescrizione” nel 2006 e poi nel 2007, con una ricognizione di debito e poi una richiesta di rateizzazione, atti che, ripetiamo, non risultavano nel fascicolo del Comune ma che sono stati “esibiti” dalla Regione solo in fase di dibattimentale.



Quindi, i motivi per eccepire la prescrizione c’erano tutti e la stessa ci sarebbe stata se solo quegli atti non fossero stati fatalmente prodotti dalla giunta Silvestri. In ultimo, vogliamo sottolineare come il “debito” per la quota relativa al conferimento in discarica, per stessa ammissione del Sindaco, si riferisce effettivamente alle quantità di rifiuti conferiti negli anni 2016-2017, ma è stato accertato solo negli anni 2020/2021, in seguito alla definizione successiva delle tariffe di conferimento da parte della Regione Calabria e ai conseguenti “conguagli” richiesti a tutti i comuni della Calabria. Quindi, il debito è sorto e si riferisce agli 2020/2021, quando, appunto, sono state rideterminate le nuove tariffe e ad amministrare c’era già l’attuale amministrazione. Invitiamo, dunque, gli attuali amministratori a recuperare la necessaria lucidità amministrativa del ruolo e a non farsi trasportare dall’arroganza di dimostrare a tutti i costi di essere più bravi degli altri. Occorre avere consapevolezza del “senso” degli atti amministrativi e del “senso” di amministrare, che significa, innanzitutto, trovare risposte ai problemi della gente e alle esigenze del territorio, piuttosto che cercare scuse e colpe da addebitare a chi li ha preceduti.

I Consiglieri Comunali: Anna Fondacaro, Filippo Matellicani, Pasquale Lamboglia



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