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Tortora, canoni idrici, la replica dei consiglieri: «Il sindaco si arrampica agli specchi»

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    miocomune.tv
  • 3 dic 2023
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 5 dic 2023

Tortora, canoni idrici, arriva la replica dei consiglieri ed ex amministratori, Fondacaro, Matellicani e Lamboglia: «Il sindaco si arrampica agli specchi»



TORTORA – 3 dic. 23 - E' di ieri la notizia fornita dal sindaco di Tortora Iorio sull'impossibilità di ricorrere contro il pagamento di un debito di 336 mila euro, ai quali vanno aggiunti le varie spese, per canoni idrici non corrisposti alla Regione Calabria, arriva la replica dei consiglieri. Il sindaco Antonio Iorio, sui social, aveva riferito che la vicenda trova origine in movimenti finanziari che risalgono agli anni 2003 e 2004 e che l'amministrazione dell'ex sindaco Pasquale Lamboglia, nel 2018, aveva avviato un procedimento per ottenere la prescrizione del debito (leggi la notizia 🔵 ). Immediata la replica di ex amministratori, ora consiglieri I comunali di minoranza: Anna Fondacaro, Filippo Matellicani e Pasquale Lamboglia: “Se ci fosse una specialità olimpica come l’arrampicata sugli specchi, il sindaco di Tortora sarebbe medaglia d'oro” affermano con ironia.



E spiegano i termini della questione dal loro punto di vista. “Invece di dare spiegazioni sul nulla, fatto in 3 anni e mezzo di amministrazione, sulle opere propagandate e mai realizzate, sulle tante opere avviate dalla precedente amministrazione e ancora incompiute (le scuole e la sede comunale su tutte), sui finanziamenti lasciati in eredità (oltre sette milioni di euro) non ancora utilizzati, ovvero sprecati, sui colpevoli ritardi e “strategie” sbagliate in merito alla ventilata riapertura dell’impianto di San Sago, sullo stato dei servizi pubblici sempre più inefficienti, come, da ultimo, le lacune del nuovo appalto del servizio di raccolta differenziata, sulle tante promesse fatte e mai mantenute, ricorre ad una solitaria diretta Facebook, per scaricare, come suo solito, attraverso una funambolica elucubrazione, le sue manifeste incapacità amministrative sul comportamento della minoranza e sul passato amministrativo di cui non sa reggere il raffronto”.



Spiegano dalla minoranza. “che il debito a cui si riferisce è stato ereditato dall'amministrazione Lamboglia, e risale, come il sindaco stesso ha ammesso, ad una gestione del servizio idrico regionale degli anni 1981-2004, il cui fatturato in contestazione, 2004-2005, risulta accertato solo negli anni 2006-2007, quando, guarda caso, ad amministrare c'erano persone molto, molto vicine all'attuale sindaco, che, a quanto pare, pur facendo una ricognizione della situazione debitoria e concordando una rateizzazione con la Regione, hanno ritenuto di non pagarlo e di lasciarlo a chi sarebbe arrivato dopo di loro, appunto, l'amministrazione Lamboglia. Per quanto ci ha riguardato, abbiamo sempre seguito la vicenda con la massima attenzione, trovando, come lo stesso sindaco ha ammesso, anche i fondi per pagare, per poi rinunciarvi, in quanto, nel rispetto dei principi contabili, non ricorrevano i requisiti di legge, a cominciare dalla certezza giuridica del debito, dal momento che nel fascicolo "ereditato" non risultavano, dal 2007 in poi, atti interruttivi della prescrizione quinquennale, per cui non rimaneva altro che ricorrere, appunto nel 2018, dinanzi ad un tribunale per stabilire la certezza debitoria”. Secondo la minoranza, quindi: “nessuna volontà politica di non pagare, ma solo una questione giuridica e tecnica relativa agli accertamenti dei presupposti di legge.



Ricordiamo al sindaco - aggiungono Lamboglia, Matellicani e Fondacaro - che, affinché un debito possa essere pagato con le casse comunali, deve essere certo, liquido ed esigibile. Dal 2018 in poi, tra l'altro, si sono accantonati in bilancio anche i fondi per far fronte ad una eventuale soccombenza. Invero, dei 300 mila euro ed oltre, solo 90 mila euro sono stati stornati dalla previsione di opere pubbliche, come la realizzazione della rotonda sulla SS. 18, che, per stessa ammissione del sindaco, non è tecnicamente fattibile, così come tante altre opere del tutto illusorie della sua amministrazione. Il resto è stato coperto dai fondi già accantonati in bilancio proprio per il contenzioso e le passività potenziali. Peraltro, ribadiamo ancora che tale contenzioso, a differenza di quanto artificiosamente lamentato ora, non ha mai rappresentato un problema per la precedente amministrazione nell'ottenimento dei finanziamenti regionali ed europei, frutto di un’opera continua di mediazione, tecnica e politica, con gli uffici regionali. Prova ne sono le opere eseguite dalla precedente amministrazione e i finanziamenti regionali e statali lasciati in eredità nel 2020, che ammontano ad oltre 7 milioni (di cui 2,5 mil. per il ripascimento e le barriere a protezione del litorale nord, 2 mil. per la sistemazione definitiva del parco archeologico, 1,35 mil. per gli interventi nel centro storico, giusto per ricordarne i più cospicui), molti dei quali, purtroppo per noi cittadini tutti, ancora colpevolmente non spesi e chissà come spendibili, vista, nel frattempo, la lievitazione dei costi”.





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