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Scalea-Praia, Frecciarossa in ritardo di quasi tre ore: ricorso tramite Codacons

Scalea-Praia, un Frecciarossa in ritardo di quasi 3 ore e viaggiatori lasciati nel caldo asfissiante e senza informazioni ricorso e denunaic tramite Codacons


Scalea-Praia, un Frecciarossa in ritardo di quasi 3 ore e viaggiatori lasciati nel caldo asfissiante e senza informazioni ricorso e denunaic tramite Codacons

Scalea, 22 agosto 2024 – Un ritardo di quasi tre ore, due ore e 35 minuti a soli 12 chilometri di strada da percorrere in auto, in treno anche qualcuno in meno, tra Scalea e Praia a Mare con un Frecciarossa, scatta il ricorso di un viaggiatore che si è rivolto a Codacons per una serie di ragioni. Il fatto risale allo scorso 5 agosto ed il viaggiatore diretto a Scalea era sul treno Frecciarossa 8519. I problemi afferma il Codacons generati “dalla circolazione ferroviaria a discapito dei viaggiatori”. Sono molte le segnalazioni giunte all'associazione che difende e sostiene i consumatori.

Secondo Codacons, che in questi giorni ha presentato l'esposto, “quel che risulta più grave è la gestione della problematica del ritardo sul treno”. I passeggeri sono stati, nella circostanza, “letteralmente tenuti in ostaggio e bloccati – si legge - alla stazione di Praia a Mare per oltre 45 minuti (quando anche a piedi avrebbero potuto raggiungere Scalea in minore tempo). Veniva impedito ai turisti di scendere dal treno e persino di aprire i finestrini nonostante il caldo asfissiante e le condizioni di salute non ottimali palesate da alcuni passeggeri”.


Tanti problemi nel viaggio

Ma i problemi sono stati tanti. Prima della sosta “forzata” alla stazione di Praia a Mare il Frecciarossa era già rimasto bloccato per oltre mezz’ora alla stazione di Maratea. “Un viaggio pertanto continuamente interrotto”. I viaggiatori hanno anche lamentato che tutto ciò è accaduto: “Nonostante il disagio e la problematica occorsa lungo il percorso del treno – si legge - nessuna spiegazione o informazione veniva fornita ai passeggeri che erano a bordo: fermi in carrozza con i finestrini chiusi, con un caldo esagerato ed una rabbia indescrivibile”. I viaggiatori affermano che il ritardo sarebbe dipeso da uno scambio bloccato, però lamentano il fatto che “appare grave non avere fornito alcuna informazione ai passeggeri trattati come oggetti da trasportare da un luogo ad un altro”.


Esposto alla procura

Il Codacons, si apprende, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica di Paola in merito all’accaduto e diffidato Trenitalia a corrispondere l’indennizzo automatico ai passeggeri coinvolti nel disservizio. Secondo Codacons “Trenitalia dovrà riconoscere ai passeggeri non solo il rimborso del 50% del biglietto come previsto in caso di ritardi superiori alle 2 ore, ma anche un risarcimento, indennizzo forfettario calcolato tenendo conto del mancato rispetto delle norme sull’assistenza e per tutti i disagi sofferti in un clima estivo torrido ed estremamente afoso”. Si richiamano all'articolo 20 del regolamento che prevede che venga fornita ai passeggeri adeguata assistenza durante l’interruzione del viaggio, “cosa non avvenuta”.

Si evidenzia che: “Al viaggiatore, in tema di responsabilità contrattuale non resta che provare l’esistenza del contratto di trasporto ed il mancato rispetto dei tempi in esso previsti. In tema di prova dell’inadempimento di una obbligazione, il creditore che agisca per la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno, ovvero per l’adempimento deve soltanto provare la fonte (negoziale o legale) del suo diritto ed il relativo termine di scadenza, limitandosi alla mera allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre il debitore convenuto è gravato dell’onere della prova del fatto estintivo dell’altrui pretesa, costituito dall’avvenuto adempimento”.


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