Spari in pieno giorno a Rosarno: arrestato 27enne per tentato omicidio e metodo mafioso
- miocomune.tv
- 12 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Rosarno: il giovane avrebbe esploso colpi contro un negozio, un’abitazione e l’auto di un avvocato. Decisive le immagini della videosorveglianza
Rosarno (RC) 12 luglio 2025 – Ancora violenza armata nel cuore della Piana di Gioia Tauro. Un giovane di 27 anni è stato arrestato dalla Polizia di Stato con l’accusa di tentato omicidio plurimo, porto illegale di arma da fuoco e danneggiamento, tutti aggravati dal metodo mafioso. I fatti risalgono alla mattina del 31 maggio scorso, quando l’uomo avrebbe esploso diversi colpi d’arma da fuoco per le strade di Rosarno, prendendo di mira una vetrina commerciale, il portone di un’abitazione e una vettura parcheggiata, appartenente a un avvocato del foro di Palmi.
L’arresto è avvenuto lo scorso 5 luglio, al termine di un’indagine lampo coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giuseppe Lombardo, e condotta dagli investigatori del SISCO(Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) e della Squadra Mobile di Reggio Calabria.
Secondo le ricostruzioni investigative, supportate da immagini di videosorveglianza, l’uomo – già noto alle forze dell’ordine per reati legati a armi, lesioni, stalking e resistenza a pubblico ufficiale – si sarebbe spostato su un potente motociclo privo di specchietti, dettaglio che ha facilitato la sua identificazione. Determinante, tra gli indizi raccolti, anche il riconoscimento di una felpa azzurra e del casco utilizzati durante il raid.
Il movente sarebbe legato a una violenta aggressione subita dal 27enne il giorno prima, all’interno di un negozio di abbigliamento della zona.
Due giorni dopo la sparatoria, il sospettato aveva provato a camuffare il veicolo rimontando gli specchietti retrovisori, nel tentativo di eludere le indagini. Un’azione ritenuta inutile dagli investigatori, che lo hanno comunque individuato e associato ai fatti con elementi ritenuti gravi.
L’aggravante del metodo mafioso – pur ancora in fase provvisoria – è stata ipotizzata per la platealità dell’azione, avvenuta in pieno giorno, con chiari intenti intimidatori nei confronti della collettività, in linea con i metodi delle organizzazioni criminali.
Al termine delle formalità, l’uomo è stato trasferito nella casa circondariale “Panzera” di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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