Rapina violenta a Belvedere Marittimo: tre condanne a sette anni dal Tribunale di Paola
- miocomune.tv

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Rapina a Belvedere Marittimo del 2019, il Tribunale di Paola riconosce le aggravanti e dispone condanne, interdizioni e risarcimenti
19 dicembre 2019
Arriva la sentenza per la rapina violenta avvenuta a Belvedere Marittimo nella serata dell’8 maggio 2019, in contrada Sant’Andrea. Il Tribunale di Paola, al termine del processo, ha emesso condanne in primo grado nei confronti di tre imputati, ritenuti responsabili del grave episodio ai danni di due sorelle residenti nella zona interna del paese.
Rapina violenta a Belvedere Marittimo: la decisione del Tribunale di Paola
Il collegio giudicante, presieduto da Salvatore Carpino, con i magistrati Sara Cominato e Anna Iadicicco, ha condannato Giuseppe Francesco Riente (40 anni), Luca Elia Riente (31 anni) e Alessandro De Luca (35 anni) a sette anni di reclusione ciascuno, oltre al pagamento di una multa di 2.000 euro e alle spese processuali.
Per tutti gli imputati è stata disposta la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici, oltre all’interdizione legale per l’intera durata della pena.
Rapina a Belvedere Marittimo: risarcimenti e confische
Il Tribunale ha inoltre stabilito il risarcimento dei danni in favore delle parti civili, da quantificarsi in separata sede, e il pagamento delle spese di rappresentanza e difesa.Per Alessandro De Luca è arrivata l’assoluzione da uno dei capi di imputazione, relativo alle lesioni, “per non aver commesso il fatto”.
Disposta anche la confisca e distruzione della mazza ferrata utilizzata per l’irruzione, oltre alla borsa arancione e al contenuto rinvenuto dagli inquirenti. Le vittime sono assistite dall’avvocato Egidio Rogati, mentre gli imputati sono difesi dagli avvocati Michele Rizzo e Massimo Raffo
Rapina violenta a Belvedere Marittimo: la ricostruzione dei fatti
Secondo quanto emerso dalle indagini, quattro persone, una delle quali rimasta ignota, si sarebbero introdotte nell’abitazione delle sorelle A.R. e F.R., entrambe cinquantenni all’epoca dei fatti. L’azione criminosa si sarebbe consumata poco dopo le ore 21, come documentato anche dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza.
I rapinatori, con il volto travisato, avrebbero sfondato l’ingresso dell’abitazione con una mazza, minacciando le donne e costringendole a consegnare denaro e oggetti preziosi. Durante la rapina sarebbe stata esercitata anche violenza fisica, con una delle vittime colpita con un oggetto contundente, ritenuto in fase investigativa il calcio di una pistola.
Sul posto intervennero i carabinieri della stazione di Belvedere Marittimo, supportati dai militari della Compagnia di Scalea, allora comandata dal capitano Andrea Massari, che avviarono le indagini sfociate nel processo concluso con le condanne.
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