"Katarion” la piazza di spaccio di Scalea, cade il reato associativo per tre imputati
- miocomune.tv
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Operazione "katarion" assoluzioni parziali per gli imputati da alcuni capi di imputazione e sulla ipotizzata piazza di spaccio a Scalea cade il reato associativo per tre imputati

Scalea, 14 maggio 2025 – Emergono ulteriori elementi al termine del processo, in primo grado, celebrato con il rito ordinario al tribunale di Paola e noto con il nome “Katarion”, dall'operazione portata a termine dai carabinieri delle compagnie di Paola e Scalea e dalla Dda di Catanzaro. Sono state emesse condanne fino a 26 anni e 11 mesi riferite al principale indagato dell'attività investigativa, ma vi sono anche ulteriori elementi con assoluzioni parziali da alcuni capi di imputazione che forniscono altre letture.
La sentenza
Su 35 imputati, come abbiamo già riferito, le condanne sono in tutto 19, 7 assoluzioni e 9 “non doversi procedere” per l'intervenuta prescrizione dei reati e, poi, ci sono ulteriori assoluzioni da alcuni reati contestati. La sentenza è stata emessa dal tribunale di Paola in composizione collegiale, presieduto da Salvatore Carpino, e a latere i giudici Sara Cominato e Anna Iadicicco.
La piazza di spaccio a Scalea
L'attività di indagine, terminata nel mese di marzo del 2021, si è svolta principalmente nell'area dell'alto e medio Tirreno cosentino ed è riferita al sodalizio criminale legato al clan Muto di Cetraro. Sono circa 250 gli episodi di cessione di stupefacenti documentati agli atti. Ma dalle assoluzioni parziali, per esempio, si evince che i presunti partecipanti alla piazza di spaccio di Scalea sono stati tutti assolti, almeno al primo capo di imputazione nel quale, fra l'altro, si legge che: Pasquale Napoli, Annamaria Sollazzo e Alfonso Scaglione, tutti di Scalea erano indagati in quanto “partecipi dell'associazione” e “gestivano per conto della stessa la piazza di spaccio che operava in Scalea e zone limitrofe, effettuando sistematicamente cessione di sostanze stupefacenti”. I tre, tutti difesi dall'avvocato penalista Antonio Crusco, sono stati assolti dal primo capo di imputazione, dal reato associativo. Napoli è stato assolto ieri, mentre Sollazzo era stata scagionata dal Gup del tribunale di Catanzaro; Scaglione è stato assolto nell'ambito della stessa operazione Katarion al termine del processo con rito abbreviato.
Pene accessorie e assoluzioni parziali
I giudici hanno anche deciso per buona parte degli imputati le pene accessorie come il pagamento di multe e l'interdizione dai pubblici uffici. Si registrano anche delle assoluzioni parziali, soltanto da alcuni capi di imputazione, per una serie di motivi: “perchè il fatto non sussiste”, “per non aver commesso il fatto”, per “intervenuta prescrizione”.
Si tratta di: Annamaria Sollazzo, Pasquale Napoli, Luca Grosso Ciponte, Ciro Impieri, Giovanni Aita, Carmine Antonuccio, Ivan Vilardi e Loris Ricco, Tatiana Vital, Michele Iannelli e Alessio Tundis, Carlo Ricca Carlo, Ciriaco Casella, Lorenzo Pastorelli, Rossella Lombardi, Andrea Valente, Salvatore Orto, Salvatore Addino, Rossella Lombardi, Rosario Alessandro Impieri, Stefania Ricca, Stefano Greco, Pierluigi Oliviero, Franco Scorza, Giuseppe Stabilito e Marco Zaccaro. I giudici hanno anche disposto la trasmissione degli atti alla procura per le valutazioni di competenza in ordine alle dichiarazioni rese da alcuni testimoni chiamati durante le fasi del processo, per le valutazioni del caso.
Del collegio difensivo fanno parte, fra gli altri: Giuseppe Bruno, Giuseppe Bello, Italo Guagliano, Francesco Liserre, Armando sabato, Franco Bianco, Antonio Crusco, Giovanni Salzano, Vito Caldiero, Natalia Branda, Luigi Crusco, Sabrina Mannarino, Cesare Badolato, Luca Branchicella, Ugo Vetere.
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