top of page

Indagini sulle armi ad Acquappesa spuntano timbri con il logo del comune di Cetraro

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
    miocomune.tv
  • 30 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Ad Acquappesa, arsenale nascosto e documenti ritenuti falsi: nuovi sviluppi sull’inchiesta, nuove armi e anche timbri con il logo del comune di Cetraro all'attenzione della procura di Paola


La sede della procura di Paola, indagini ad Acquappesa su armi
La sede della Procura di Paola

Acquappesa, 30 luglio 2025 - Un nuovo capitolo si aggiunge all'inchiesta sulle armi rinvenute nei giorni scorsi in uno studio di Acquappesa, adesso spuntano anche timbri con il logo del comune di Cetraro: va avanti l'indagine coordinata dal procuratore di Paola Domenico Fiordalisi sui rinvenimenti ad Acquappesa, all’interno dello studio balistico di un perito scomparso nel 2021.



Nei giorni scorsi, gli uomini del Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno sequestrato nuove armi ritenute illegali, nascoste in un garage annesso alla proprietà dei familiari del consulente balistico. Alcune risultano prive di documentazione, altre modificate o rese non tracciabili attraverso l’abrasione delle matricole.

Ma non è tutto. Durante le perquisizioni sono stati rinvenuti timbri ufficiali del Comune di Cetraro, inclusi un timbro circolare e uno rettangolare per gruppi firma, oltre a un documento ritenuto contraffatto risalente al 2020, relativo a una concessione per un’imbarcazione che risulterebbe intestata al consulente deceduto. L’ipotesi è che il materiale sia stato usato per atti pubblici, forse non provenienti dal comune di Cetraro, ma da altra mano.



Probabilmente si procederà ad ulteriori accertamenti formali presso il Comune di Cetraro, per verificare se ci siano state manomissioni nei registri o falle nei protocolli di sicurezza.


Armi rinvenute ad Acquappesa
Le armi recuperate ad Acquappesa

Un arsenale fuori controllo

L’inchiesta si è già contraddistinta per i numerosi sequestri. Oltre alle 40 armi iniziali, nei giorni scorsi è stato eseguito un maxi-sequestro di 160 armi da fuoco, tra cui pistole, fucili e un Kalashnikov AK-47, custoditi in una mansarda priva di sistemi di sicurezza. Alcune armi, pur risultando legittimamente acquistate, sarebbero state detenute in violazione dell’articolo 20 della legge 110/1975, che impone criteri stringenti di custodia per ragioni di sicurezza pubblica.

A completare il quadro, anche ingenti quantitativi di munizioni, tra cui oltre 10.000 proiettili e materiale esplosivo come tritolo, dinamite e persino un proiettile d’artiglieria ad alto potenziale, fatto brillare in sicurezza dagli artificieri.



Indagini in corso

Si procede con gli interrogatori per cercare di chiarire il più possibile la vicenda. Si apprende inoltre che il procuratore Domenico Fiordalisi avrebbe aperto un doppio fronte investigativo: da un lato, per violazioni della normativa sulle armi e contraffazione di atti pubblici; dall’altro, per indagare su eventuali legami dell’arsenale con ambienti criminali attivi nel Tirreno cosentino.


Una scorta da guerra

A rendere ancora più particolare il quadro è il tipo di materiale sequestrato: oltre 5.000 proiettili da guerra calibro 7.62 compatibili con AK-47 e numerosi caricatori ad alta capacità. Difficile pensare che tutto fosse destinato a finalità balistiche. La domanda centrale dell’inchiesta Mancino resta aperta: a cosa serviva davvero tutto questo arsenale?



🔵 segui le notizie sul canale whatsapp di miocomune ➡️

Miocomune accesso a whatsapp
  • Pagina Facebook miocomune
  • miocomune
  • Youtube miocomune
  • Instagram miocomune
telegram miocomune

contatto mail: miocomune@gmail.com

Iscriviti ai nostri canali per essere sempre informato
Clicca sulle icone, andrai direttamente ai nostri social

  • Pagina Facebook miocomune
  • miocomune
  • Youtube miocomune
  • Instagram miocomune
  • LinkedIn
Telegram miocomune.tv

Copyright © Miocomune. Tutti i diritti riservati. - quotidiano on line (Reg. inf. 01/2012, Trib. Paola)

Segnalazioni e info
contatto mail: miocomune@gmail.com
bottom of page