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Operazione antidroga: 9 arresti e sequestri per oltre 47 milioni di euro a Catanzaro

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  • 6 ore fa
  • Tempo di lettura: 3 min

Smantellata una rete internazionale del narcotraffico legata alla cosca Gallace di Catanzaro 9 arresti. Sequestri milionari tra Italia ed estero



Catanzaro, 18 luglio 2025 – Una vasta operazione anti-droga ha interessato oggi la Calabria e l'Italia, portando all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di nove indagati. L'operazione è stata condotta dai militari del Servizio Centrale I.C.O. e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica locale.



Le Accuse e i Sequestri 

I soggetti arrestati sono accusati, a vario titolo, di aver promosso, diretto, finanziato, organizzato e realizzato un intenso traffico internazionale di sostanze stupefacenti dal Sudamerica. Contestualmente agli arresti, il Gip del Tribunale di Catanzaro ha disposto il sequestro preventivo di oltre 47 milioni di euro, ritenuto il profitto dei reati contestati. Sono stati sequestrati anche specifici fabbricati e terreni, il cui acquisto non risulta giustificato dai redditi dichiarati dai sodali, per un valore complessivo di circa 600.000 euro.


L'Organizzazione Criminale e i suoi Legami 

Le indagini preliminari, coordinate dalla Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia (D.D.A.) di Catanzaro e sviluppate dal Nucleo di polizia economico finanziaria – Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) di Catanzaro, hanno delineato l'operatività di un'organizzazione criminale dedita al narcotraffico. Questa organizzazione sarebbe di matrice 'ndranghetistica, in quanto servente gli interessi della cosca Gallace di Guardavalle.

La base direzionale del gruppo criminale si trovava a Guardavalle, comune in provincia di Catanzaro, luogo di radicamento della cosca. Tuttavia, la sua operatività si estendeva ben oltre i confini locali, con referenti e basi logistiche in diverse regioni italiane (Lazio, Toscana, Sardegna e Lombardia) e all'estero.



Le Rotte e i Metodi del Narcotraffico 

L'organizzazione avrebbe effettuato numerose importazioni di cocaina dal Sudamerica, principalmente da Perù, Colombia e Brasile. In questi Paesi dimoravano stabilmente alcuni sodali che curavano il reperimento dello stupefacente e le operazioni logistiche.


I metodi di occultamento erano sofisticati:

  • La cocaina veniva spesso nascosta all'interno di container (tecnica del "rip-off") caricati su navi cargo.

  • Le navi erano destinate a porti del Nord Europa (prevalentemente Rotterdam, Amburgo e Anversa) e a porti nazionali (Gioia Tauro, Livorno, Civitavecchia, Genova e Trieste).

  • Uomini dell'associazione erano in grado di organizzare squadre di esfiltratori direttamente dalle aree portuali.

  • Sono stati acquisiti gravi indizi anche sull'importazione di cocaina tramite il vettore aereo presso lo scalo di Francoforte.

  • Un'altra tecnica prevedeva la spedizione, tramite corriere, di cocaina liquida nascosta all'interno del succo di moringa o celata imbevendo di stupefacente le scatole di cartone contenenti frutta proveniente dalla Colombia.

Oltre alla cocaina, l'organizzazione avrebbe commercializzato ingenti quantitativi di hashish destinati ai mercati di Roma, Grosseto e Milano. Avrebbero anche fornito additivi chimici in grado di convertire la canapa legale in sostanza stupefacente e psicotropa e allestito numerose piantagioni di marijuana in Toscana, Lazio e Calabria.



Le Indagini: Dalle Chat Criptate alla Collaborazione Internazionale 

La tesi investigativa è stata inizialmente suffragata dall'analisi di chat criptate, dove i sodali pianificavano meticolosamente le attività. Queste chat hanno permesso l'identificazione di gran parte dei componenti del sodalizio, in cui un broker calabrese residente in Germania rivestiva un ruolo centrale, ritenuto "uno dei referenti più grossi della Calabria". Tutte le operazioni illecite sarebbero state dirette e coordinate da un elemento di vertice della cosca Gallace, esponente apicale della 'ndrangheta.

Per il periodo maggio 2020-marzo 2021, le indagini hanno ricostruito importazioni di narcotico per oltre 1 tonnellata di cocaina e più di 200 kg di hashish8. Sono stati ricondotti all'organizzazione 17 sequestri (per oltre 400 kg di cocaina) effettuati in Italia e all'estero.



Le indagini hanno poi delineato l'operatività attuale dell'organizzazione, anche grazie a mesi di collaborazione con la D.E.A. (Drug Enforcement Administration) e con l'Esperto per la Sicurezza della D.C.S.A. (Direzione Centrale per i Servizi Antidroga) di stanza a Lima (Perù)89. Questa collaborazione ha portato, il 19 settembre 2022, al controllo di un container (proveniente dal Perù) contenente caffè, giunto al porto di Trieste, al cui interno sono stati rinvenuti e sequestrati circa 100 kg di cocaina.


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