Tortora: omicidio Prisco, il processo comincia con un rinvio a febbraio
Omicidio Prisco a Tortora, il processo comincia con un rinvio a febbraio, si svolge con il rito abbreviato
TORTORA – 10 gen. 24 - Un rinvio al prossimo mese di febbraio; così è iniziato il processo sull'omicidio del giovane Francesco Prisco, avvenuto a Tortora nella notte tra il 16 ed il 17 febbraio 2023. Impegni concomitanti con altre udienze per alcuni avvocati hanno generato il rinvio di un mese. Si procederà con il rito abbreviato e la madre della vittima, Erminia Limongi, assistita dall'avvocato di fiducia Norina Scorza, sarà parte civile.
Il Gip del tribunale di Paola ha accolto già nello scorso mese di novembre 2023 la richiesta avanzata da Angelo Lentini, 43 anni, di Scalea, assistito dall'avvocato penalista Antonio Crusco; Michele Tufano, 40 anni, originario di Ottaviano (Napoli) residente a Tortora, assistito dagli avvocati penalisti Giuseppe Bello e Antonio Tomeo, quest'ultimo del foro di Napoli; Jonathan Russo anch'egli 40enne di Scalea, difeso dall'avvocato Giuseppe Bello di procedere con il rito abbreviato. L'accusa per gli imputati è quella contemplata dall'articolo 575 del codice penale: omicidio doloso.
Nella notte tra il 16 ed il 17 febbraio del 2023, Francesco Prisco, venne ferito a colpi di arma da fuoco, sul marciapiede, nei pressi della sua abitazione in via Ruggiero Pucci, alla Marina di Tortora.
Quella notte stessa, viste le particolari condizioni di salute del giovane tortorese, era stato disposto il trasferimento direttamente all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza, dove era giunto in gravissime condizioni. Nel frattempo, la giovane vittima aveva anche avuto modo di riferire qualche particolare di quella tragica sera. Le condizioni, però, purtroppo si erano aggravate con il trascorrere delle ore fino al decesso, avvenuto a distanza di dieci giorni dall'agguato in via Pucci a Tortora.
La vittima, aveva probabilmente individuato i componenti del gruppo. Da una ricostruzione dei fatti, Prisco, sarebbe stato inseguito e poi nei pressi dell'abitazione uno degli imputati avrebbe premuto il grilletto colpendo il giovane con vari pallini. La procura di Paola, in seguito al decesso, aveva effettuato un accertamento tecnico irripetibile, l'esame autoptico, ed aveva conferito l'incarico al proprio consulente, il professore Pietrantonio Ricci, medico legale, dell'Università Magna Graecia, per rispondere ad una serie di quesiti, alcuni ritenuti fondamentali, come, per esempio, la data precisa del decesso, le cause che hanno determinato la morte avvenuta dopo dieci giorni dall'agguato sulla strada a Tortora.