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Scalea, politica: intervengono Vittorino, Perrotta, Alfano. Crisi smentita: ma il dibattito si anima

Scalea, politica: Vittorino conferma le motivazioni personali, dimissioni da non "strumentalizzare"; Perrotta lancia l'appello all'unità; Alfano, apre il confronto


Scalea, politica: Vittorino conferma le motivazioni personali, dimissioni da non "strumentalizzare"; Perrotta lancia l'appello all'unità; Alfano, apre il confronto


SCALEA – Uno stravolgimento da “Nuova era”, per come era stato promesso, fino ad ora non c'è stato. E' opinione pressoché generale, a tre anni di distanza, circa, dall'insediamento della giunta del sindaco Perrotta. Chi si aspettava stravolgimenti, un po' come è avvenuto nel comune confinante di Santa Maria del Cedro, dove tutto è cambiato, a Scalea non ha avuto modo di poter verificare i cambiamenti tanto attesi. Non ci sono stati nel settore rifiuti e ambiente; non si intravedono nelle opere pubbliche; non ci sono stati processi di modernizzazione delle strutture degli uffici e della città in genere. C'è chi ritiene che i problemi di sempre, le criticità si ripresentano puntuali, senza alcuna soluzione. Dunque, un “tirare a campare” che, almeno fino al momento, non sembra aver garantito la crescita della cittadina.

Ed ora, le ultime dimissioni, a prescindere dalle reali intenzioni della consigliera Vittorino, suonano come un campanello d'allarme, una sorta di occasione per fare un esame di coscienza, per chiedersi “fino a che punto è arrivata la nuova era”, quali benefici per i cittadini, per la vivibilità, per le imprese, per chi sceglie di venire a trascorrere periodi di vacanza a Scalea, per le strutture turistiche.



L'EX CONSIGLIERA VITTORINO

Intanto, con un post è intervenuta la dimissionaria consigliera Francesca Vittorino che conferma la sua decisione legata a questioni personali ed è chiara nella sua esposizione. Nessuna motivazione politica, conferma, ma vicende personali che non possono essere strumentalizzate. Questo il post di Vittorino: “Scrivo tanto e spesso su Facebook, ma questa volta non è affatto facile (per niente); cosi come non è stato facile prendere quella decisione – scrive Vittorino - una decisione pensata e stra pensata da tempo; voglio precisare: decisione libera e non manovrata da nessuno; non lo avrei permesso per niente al mondo. Conoscevo tutte le conseguenze che ne sarebbero scaturite, non c'è stata leggerezza da parte mia. Assolutamente.


Anzi forse per la prima volta in vita mia non ho agito di impulso come è nel mio carattere. Le motivazioni ormai le conoscete – precisa - sono quelle, non ci sono eventi scatenanti come in tanti mi hanno chiesto”. E poi aggiunge: “Con questo post però voglio ringraziare chi: (tantissimi) ha speso (anche privatamente) parole di stima e affetto verso la mia persona (con alcuni messaggi ho anche pianto in realtà). Diciamo che emotivamente mi avete aiutata a "superare la bufera" in cui mi sono impelagata... a chi tre anni fa mi ha sostenuta votandomi... A loro chiedo umilmente scusa se in qualche modo li ho delusi ma, non sono riuscita a fare altrimenti. Siete e sarete tutti sempre nel mio Cuore”.




IL SINDACO PERROTTA

Cerca di lanciare acqua sul fuoco e punta al modello “peace and love”, il sindaco di Scalea Perrotta. Assicura la sua presenza e quella della sua squadra, quasi a rassicurare i cittadini. “La mia maggioranza unita e compatta andrà avanti anche se ha dovuto accettare la decisione di Francesca (Vittorino), compresa ed accettata da tutti con serenità e rispetto, tranne da quei pochi che hanno provato a fare leva per sollevare chissà quale polverone. Andremo avanti con coraggio, doveroso ed immutato rispetto verso la popolazione di Scalea senza cedere a squallidi tentativi di destabilizzazione da prima Repubblica. A Gianna (Fiore), che gode della stima mia e di tutta la maggioranza, un augurio di buon lavoro, certo che saprà apportare il suo prezioso contributo alla città di Scalea.



Il mio ruolo – precisa il sindaco - mi impone di non rispondere alle provocazioni, di non alimentare il leggero venticello della calunnia, di non dare seguito ad avvertimenti più o meno velati. Il mio ruolo mi impone di accettare le critiche, di lavorare seriamente, di agire responsabilmente, di sopportare silenziosamente, di far parlare i fatti. Quando sarà il momento sarà la gente di Scalea a valutare e soltanto a quel giudizio democratico risponderò e risponderemo senza fare inchiodare la volontà di migliorare questa città da accuse sommarie, illazioni e calunnie prive di fondamento”. Il sindaco lancia l'appello verso l'unità: “Oggi dobbiamo vivere, oggi è la nostra responsabilità. Si tratta di essere coraggiosi e fiduciosi al tempo stesso, si tratta di vivere il tempo che ci è stato dato con tutte le sue difficoltà. Ai miei concittadini, a quelli che condividono l’azione amministrativa ma soprattutto a quelli che non la condividono, dico solo una cosa con forza: io ci sono, noi ci siamo, scalea c’è”.



IL VICESINDACO ALFANO

Non sembra cedere alle sirene che cercano di spostarla dalla sua posizione di maggioranza. Alfano mantiene una posizione rigida che dà l'idea, in un certo senso, dell'autonomia nelle decisioni. A chi le dice: "Tiralo questo calcio di rigore", "stacca la spina", "salvati, sei ancora in tempo". Alfano risponde che questi messaggi “fanno capire che a Scalea la situazione politica è grave ma non è seria". E spiega: “È grave, perché non si ha minimamente contezza del senso e del valore della politica e delle istituzioni. Non è seria, perché temi e argomenti che meritano accurata e profonda riflessione vengono trattati al pari di una partita di calcio o gossip da riviste patinate. La politica è una cosa seria e ancora più serio è l'amministrare nel rispetto dei principi, dei valori della nostra Costituzione e dei cittadini che si rappresentano.

È vero, non è un momento particolarmente semplice e sereno per la nostra città – ammette la vicesindaca Alfano - a causa di criticità avvertite dalla popolazione, ma non dobbiamo pensare che le cose non possano migliorare e cambiare. Perché devono, necessariamente, cambiare.




Ma davvero pensate che lo scioglimento di questo consiglio comunale sia "la panacea di tutti i mali" che si stanno evidenziando nella nostra città? Davvero pensate che un "calcio di rigore" risolva tutti i problemi? Davvero nulla di buono è stato fatto in questi tre anni di amministrazione? Io non credo.

E lo dico con un forte senso di responsabilità verso tutti gli scaleoti.

Lo stesso senso di responsabilità con cui invito, in primis me stessa, il sindaco, la maggioranza e l'intero consiglio comunale ad un serio e sereno confronto nella sede istituzionale in cui rappresentiamo i nostri concittadini, nel loro esclusivo rispetto e interesse.

Come già più volte espresso, è necessario un cambio di metodo nell'agire di questa amministrazione. Un cambio di metodo che ci sarà perché è volere condiviso da tutti.



L'amministrazione comunale ha il dovere di dare le risposte dovute alla cittadinanza, comunicare quanto si è realizzato e spiegare perché altro non è stato, ancora, possibile realizzare. Ognuno nel rispetto dei propri ruoli”. Infine, conclude la vicesindaca: “Se ho pensato di dimettermi? No, nonostante i tanti momenti di sconforto e di tensione. Perché? Come altri, sono stata eletta dai cittadini per realizzare quella trasformazione politica e sociale desiderata da tutti, contenuta in un progetto politico che ha trovato largo consenso e che, credo, sia ancora possibile, nonostante tutto. Un impegno che merita di essere onorato e portato avanti”.



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