Scalea, per l'antenna di via fiume Lao, una lettera al prefetto dalla minoranza
L'antenna telefonica di via Fiume Lao a Scalea è oggetto di una lettera inviata al prefetto dalla minoranza; chiesto un consiglio comunale
SCALEA – 5 dic. 23 - I consiglieri comunali di minoranza di Scalea non abbassano la guardia sulla vicenda dell'antenna telefonica sorta ed ormai operativa su via fiume Lao e sulla quale pende una decisione, fissata per il 2024, del tribunale amministrativo, l'argomento è oggetto di una lettera inviata al prefetto. I consiglieri comunali di Scalea: Giovanna Versace, Raffaele D’Anna, Francesco Silvestri, Angelo Paravati, componenti del gruppo consiliare “Per Scalea”; Eugenio Orrico capogruppo di “Scalea bene comune”; e Giuseppe Angona, scrivono al presidente del consiglio comunale, Gaetano Bruno, e al prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella. L'oggetto, è la richiesta di convocazione del consiglio comunale con inserimento del seguente punto all’ordine del giorno: “Atto di indirizzo all’ufficio Suap del Comune di Scalea per la revoca dell’autorizzazione n. 01/2023 per installazione di stazione radio base in via Fiume Lao ed indirizzi per nuova allocazione".
Una proposta legata alla tutela del diritto alla salute dei cittadini di Scalea ed in stretta applicazione del principio di precauzione, tematica che impone che, del presente atto, si dia notizia anche al Prefetto di Cosenza. I consiglieri di minoranza propongono di adottare indirizzi vincolanti per gli uffici: “Rigorosa applicazione della deliberazione di giunta 109/2022 ad oggi totalmente inapplicata; revoca immediata, per l’effetto, dell’autorizzazione Suap n. 01/2023 del 19 maggio 2023 in quanto la stazione radio di via Fiume Lao, installata in zona residenziale vincolata, zona sismica di interesse panoramico, in prossimità di edifici residenziali, edificio pubblico della caserma dei vigili del fuoco, parco giochi e strutture ricettive assimilabili, centri commerciali, rappresenta fonte di inquinamento elettromagnetico con danni alla salute dei residenti, soggetti fragili e non, come acclarato già dalla deliberazione giuntale n.222/2023 che recepisce i contenuti della relazione specialistica Caligiuri”. Chiedono, inoltre: “la delocalizzazione della stazione radio di via Fiume Lao, attese le criticità urbanistiche e geomorfologiche del sito, nel rigoroso rispetto dei principi di cui alla deliberazione giuntale n. 109/2022 e sulla scorta di quanto pianificato e regolamentato dalla legge regionale 44/2023, denominata legge Laghi”.
Nella richiesta è contenuto un ulteriore passaggio fondamentale; si chiede: “Di porre divieto a nuove installazioni di stazioni radio di telefonia all’interno del centro urbano nelle more di una regolamentazione che recepisca i contenuti della nuova legge regionale 44/2023; di motivare l'atto sulla scorta di ravvisate finalità rispondenti al pubblico interesse a garanzia di diritto costituzionalmente garantito, qual è il diritto alla salute, in applicazione del principio di precauzione”. Si dà atto che, “con l’adozione del presente provvedimento, viene tutelata la salute dei residenti in via Fiume Lao, e zone limitrofe, all’esito delle risultanze dello studio specialistico commissionato dallo stesso ufficio urbanistica dell’ente comunale al Prof. Maximilian Caligiuri”. L'atto, nelle richieste, assumerebbe “valenza di direttiva vincolante per gli uffici”. I consiglieri fanno riferimento alla norma che indica più livelli di riferimento per l’esposizione: limiti che non devono essere superati in alcuna condizione di esposizione per la tutela della salute dagli effetti acuti; valori di attenzione che non devono essere superati negli ambienti adibiti a permanenze prolungate per la protezione da possibili effetti a lungo termine; obiettivi di qualità da conseguire nel breve, medio e lungo periodo per la minimizzazione delle esposizioni, con riferimento a possibili effetti a lungo termine.
Il 19 maggio, è stata autorizzata l'installazione in zona a vincolo paesaggistico e panoramico. Una decisione che ha suscitato la forte protesta della popolazione residente, trattandosi di opera di evidente impatto in area antropizzata. “Sono stati sollevati – fanno notare i consiglieri firmatari della lettera - dai privati residenti, gravi vizi in fase di procedura autorizzatoria in carenza di una verifica di compatibilità urbanistica e sanitaria che tenesse conto della oggettiva allocazione in contesto residenziale, con presenze, nelle immediate adiacenze, di case ed edificio pubblico, nonché parco giochi e centri commerciali. La zona, ex arenile – si evidenzia - con presenza di acqua a circa due metri, propone, altresi, potenziali criticità strutturali tali da esporre la infrastruttura al rischio crollo. Avverso la stazione radio è stato, altresì, invocato, senza esito, il principio di precauzione a tutela di soggetti fragili residenti nelle immediate vicinanze in quanto portatori di apparecchi elettromedicali. All’esito della consulenza tecnica commissionata dallo stesso ufficio tecnico urbanistica comunale, sono emerse preoccupanti risultanze tali da ritenere non sostenibile il mantenimento della stazione radio in loco in quanto fattore di potenziale grave rischio per la salute di tutti i soggetti residenti associata alla esposizione dei campi elettromagnetici generati”. La giunta comunale, su proposta del sindaco, ha recepito l’esito delle risultanze della relazione ed acclarati gli effetti nocivi per i residenti della stazione radio e deliberato la costituzione nel giudizio, già incardinato davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, per pregressa impugnativa di ordinanza sindacale assunta a tutela di un residente per problematiche sanitarie.