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Scalea, la minoranza chiede la "rottamazione" di vecchie cartelle inferiori a mille euro

Il gruppo "Per Scalea" fa riferimento alla legge di Bilancio e chiede all'amministrazione di cancellare le vecchie cartelle esattoriali dal 2000 al 2015



SCALEA – 11 gen. 23 - Una iniziativa del gruppo di opposizione “Per Scalea”, con in testa Angelo Paravati e composto dai consiglieri Giovanna Versace, Raffaele D'Anna, Francesco Silvestri. La questione riguarda una sorta di rottamazione. Il gruppo Per Scalea “viste le recenti disposizioni normative che prevedono la cancellazione dei crediti esattoriali fino a mille euro per le iscrizioni a ruolo dal 2000 al 2015, applicabili anche ai Comuni, purché scelgano di aderire a tale soluzione, auspica fermamente che l’amministrazione voglia aderire a questa possibilità”. E spiegano anche le motivazioni che portano a questa eventualità: “I livelli esorbitanti della pressione tributaria locale sono oramai argomento quotidiano, trattandosi di percentuali di esazione mai viste prima che, sommate al sopraggiungere di nuove tasse anch’esse mai viste prima:pubblicità; passi carrabili; bonifica in area urbana, rendono il dazio dovuto dalle famiglie davvero eccessivo e difficile da sopportare.



In questo contesto – affermano dall'opposizione - riteniamo rispondente ad un preciso dovere morale l’adesione da parte del comune di Scalea alla soluzione adottata dal Governo per lo stralcio delle vecchie pendenze esattoriali per somme inferiori a mille euro”. I consiglieri di minoranza fanno riferimento, in particolare, alla legge 29 dicembre 2022, n. 197, su “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025”, pubblicato sulla GU n. 303 del 29 dicembre 2022”. Prevede la cancellazione totale dei crediti esattoriali fino a mille euro con riferimento ai crediti iscritti a ruolo dal 2000 al 2015 dalle amministrazioni centrali.



“La norma – ricordano ancora dal gruppo di opposizione - dà poi agli enti locali la facoltà di aderire a tale disciplina col meccanismo del silenzio-assenso. In pratica i Comuni potrebbero anche scegliere di chiedere la non applicazione dello stralcio parziale sui carichi di propria competenza (co. 229), attraverso l’adozione di un provvedimento entro il 31 gennaio 2023; se non lo faranno i crediti in questione saranno cancellati. Da parte nostra – concludono - la richiesta è quella di favorire la cancellazione di questi crediti, quantomeno per alleggerire la pressione esattoriale verso un’utenza già segnata dalla crisi economica del periodo della pandemia e già eccessivamente vessata dall’attuale livello di pressione tributaria locale”.



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