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Scalea e Cetraro, per Federconsumatori c'è scarsa attenzione sociale

Aggiornamento: 15 lug 2022

Federconsumatori condanna: “La scelta, dal comune di Cetraro a quello di Scalea, di accollare la tenuta dei bilanci comunali ed il governo di alcuni servizi scaricando sui cittadini il prezzo dei disavanzi e disservizi”



SCALEA – 11 lug. 22 - Federconsumatori dell'alto Tirreno cosentino, con la responsabile Mimma Iannello, interviene sulla “scarsa attenzione sociale” dei comuni e, in particolare quelli di Scalea e Cetraro. Federconsumatori condanna: “La scelta, dal comune di Cetraro a quello di Scalea, di accollare la tenuta dei bilanci comunali ed il governo di alcuni servizi scaricando sui cittadini il prezzo dei disavanzi e disservizi”. E Iannello spiega: “Di questo passo a Cetraro il piano di riequilibrio finanziario trova fondamento nella delibera comunale di applicazione del massimo dell’aliquota Irpef portandola dallo 0,6% allo 0,8% e negli ulteriori aumenti in arrivo su tutta la tassazione comunale. Un’ipoteca sul futuro per i bilanci di molte famiglie. A Scalea, invece, nel pur condivisibile obbiettivo di contrastare la pessima abitudine di tanti cittadini e attività commerciali di conferire nei contenitori condominiali quantità sterminate di rifiuti indifferenziati, l’amministrazione comunale informa a mezzo stampa, sulle nuove disposizioni per la raccolta differenziata porta a porta dopo il cambio di gestione del servizio di igiene ambientale relativamente ai mesi estivi e con addebito del costo per l’acquisto dei sacchetti a carico degli utenti”.



E qui entra in gioco Federconsumatori che è pronta a verificare “tra le maglie dell’affidamento del servizio, quali siano le effettive condizioni contrattuali. Risulta davvero singolare – si legge nella nota - che si addebitino agli utenti ulteriori costi per un servizio che da anni mostra il limite di non rispondere pienamente ai reali obiettivi di differenziazione della raccolta dei rifiuti nonostante i cittadini ne paghino un costo salato in bolletta. Appare invece prudente la scelta di non sperimentare nel picco massimo della raccolta estiva dei rifiuti un porta a porta che richiederà un contingente di personale non indifferente vista l’estensione del perimetro comunale e il sovraffollamento estivo che rischia di mandare in tilt l’intera raccolta con effetti pericolosi sul piano della salute pubblica. Che il servizio di raccolta differenziata debba essere orientato verso più elevati standard di qualità, efficienza e reale differenziazione della raccolta – afferma Iannello - è un obbiettivo condiviso da tanti cittadini che operosamente praticano la raccolta differenziata senza per questo essere premiati in bolletta, scaricare però oltre non pochi disservizi anche il costo dei sacchetti sulla utenza, appare una modalità inaccettabile e incomprensibile. Per questo, certa dell’attenzione sociale, Federconsumatori chiederà un confronto con l’Amministrazione di Scalea per individuare soluzioni adeguate a migliorare il servizio senza ricadute in termini di costi per i cittadini in particolare, per gli utenti più virtuosi che vanno incoraggiati e premiati nel mentre vanno perseguiti utenti, condomini e attività commerciali, morosi o che usano il servizio di raccolta urbana come propria discarica”.


L'ANALISI

I cittadini calabresi, per effetto delle sciagurate gestioni sanitarie, tra Irap e Irpef pagano già la più alta tassazione regionale e senza principi di progressività del prelievo. Per questo, la moltitudine dei bilanci familiari, oggi falcidiati dal caro energia, caro carburante, dal caro prezzi e dalle tante speculazioni in atto, risultano perdere ogni resistenza all’inflazione e alla perdita di potere di acquisto dei loro redditi.

In un tempo in cui occorre sostenere le famiglie in sofferenza per i morsi della crisi, succede però che a raschiare il fondo della loro resistenza si ci mettano anche le amministrazioni locali portando al rialzo il costo di servizi e le aliquote Irpef comunali laddove non ancora impiegate al massimo.

Insomma, in un sistema generalizzato in sofferenza finisce che a subire il contraccolpo finale della crisi sia sempre l’anello finale ovvero, il cittadino/lavoratore/pensionato/consumatore. Su nulla si riesce se non che scaricare sui cittadini debiti di bilancio e aumenti di beni e servizi di prima necessità, sia pubblici che privati.

Una soluzione di scarsa attenzione sociale che non comporta sforzi amministrativi ne chiede il conto a chi i debiti li ha prodotti o magari interviene su sprechi, disservizi e morosità di cui sono malate molte amministrazioni pubbliche.



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