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Scalea, consorzio Valle Lao, risarcimenti per 4 lavoratori in Appello

Aggiornamento: 6 mag 2021

La Corte ridetermina le somme, ma tiene in piedi la sentenza di primo grado. Il consorzio di Bonifica dovrà risarcire quattro lavoratori


SCALEA – 4 mag. 21 - Nella situazione di generale confusione al consorzio di bonifica Valle del Lao, si inserisce anche una sentenza della corte d'Appello di Catanzaro, sezione Lavoro, che dà il via libera al risarcimento di alcuni lavoratori, rideterminando le cifre. L'appello alla sentenza del Tribunale di Paola è stato proposto dal consorzio di bonifica e fa riferimento ad un “Risarcimento danni da mancata assunzione a tempo indeterminato”. Il ricorso, proposto dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini del Tirreno Cosentino, depositato il 18 gennaio 2019 fa riferimento alla sentenza del Tribunale di Paola. Si tratta di quattro lavoratori per i quali è stata parzialmente riformata la sentenza di primo grado con la rideterminazione delle somme che si aggirano intorno ai 30mila euro e che, sommate fra loro, rappresentano una somma importante per il bilancio dissestato dell'ente di bonifica.



La vicenda risale al maggio del 2014, quando i lavoratori hanno adito il tribunale di Paola esponendo: che nell’anno 2009 avevano proposto autonomi ricorsi per denunciare la nullità dei termini apposti dal Consorzio di Bonifica dei Bacini del Tirreno del Cosentino ai contratti di lavoro subordinato in forza dei quali avevano lavorato alle dipendenze del consorzio dagli anni novanta alla data di proposizione dei ricorsi. I lavoratori sottolineavano che i ricorsi erano stati accolti dal tribunale di Paola con sentenze del 2011 e 2012, con cui era stata dichiarata la sussistenza di altrettanti contratti a tempo indeterminato e il consorzio era stato condannato, oltre al risarcimento del danno, alla riammissione in servizio. Nonostante le diffide inviate al consorzio, l’ente non aveva eseguito le sentenze a loro favorevoli, rifiutandosi di procedere alla loro riammissione in servizio a tempo indeterminato. Cosa che adesso dovrà fare, oltre a risarcire la parte economica. Negli anni successivi alle sentenze di primo grado, facevano notare i lavoratori, avevano intrattenuto con il consorzio ulteriori rapporti a tempo determinato, espressamente precisando, all’atto della sottoscrizione dei relativi contratti, che la conclusione non comportava rinuncia al diritto ad essere riammessi in servizio a tempo indeterminato come stabilito dal tribunale di Paola con le sentenze degli anni 2011 2012. Veniva anche denunciato “l’illegittimo comportamento del consorzio per non averli riammessi in servizio” e si chiedeva “la condanna dell’ente al risarcimento del danno da parametrare alle retribuzioni che avrebbero percepito in caso di tempestiva riassunzione, detratte le somme percepite in ragione degli ulteriori contratti a termine stipulati negli anni 2012 e 2013 e a titolo di indennità di disoccupazione, come da conteggi allegati. Il tribunale di Paola aveva riunito i ricorsi e li aveva accolti.



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