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Scalea, boom di cause contro il Comune per buche e marciapiedi sconnessi

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    miocomune.tv
  • 9 lug
  • Tempo di lettura: 2 min

Due nuove richieste di risarcimento: il Comune di Scalea si difende e impugna una condanna da oltre 20mila euro

Sottopassaggio pedonale della SS18 a Scalea, teatro di uno dei presunti incidenti

Scalea 9 luglio 2025 - Le cause per buche stradali e marciapiedi sconnessi stanno diventando un tema ricorrente per il Comune di Scalea. Negli ultimi giorni l’amministrazione guidata dal sindaco Russo ha dovuto affrontare in un ariunione di giunta due nuove vicende giudiziarie legate a vecchie richieste di risarcimento danni fisici, presentate da cittadini che affermano di essere caduti a causa delle cattive condizioni della viabilità urbana.



La prima vicenda, risalente al 30 luglio 2018, è sfociata in una sentenza del tribunale di Paola che ha condannato il Comune al pagamento di 20.653,14 euro, oltre a 2.850 euro di spese legali e rivalutazioni. La causa? Una buca stradale imprevedibile, che avrebbe provocato la caduta di una donna lungo la strada tra il cimitero e il mercato rionale. Secondo la sentenza, l’ente sarebbe responsabile per mancata manutenzione della strada.

L’amministrazione comunale, tuttavia, ha deciso di impugnare la sentenza in appello. Su proposta dell’avvocatura civica, è stato conferito incarico legale all’avvocato Giovanni Loreto, sostenendo che le motivazioni del giudice siano "apparenti" e "non pienamente aderenti al caso concreto", soprattutto in riferimento all’attribuzione di responsabilità diretta al sindaco.



La seconda causa civile per danni da caduta riguarda un episodio del 15 luglio 2022. Una cittadina sostiene di essere caduta nel sottopassaggio pedonale della SS 18, all’altezza di via Fazio degli Uberti, a causa della presunta scivolosità e disconnessione del pavimento, oltre alla poca visibilità del luogo. Ha chiesto al Comune un risarcimento di 11.920 euro.

Anche in questo caso, l’ente locale ha respinto le accuse. I verbali della polizia municipale, infatti, riportano che il pavimento non presentava rotture e che le condizioni di luce erano buone. Perciò, l’amministrazione ha definito la pretesa come "infondata".

La prima udienza è fissata per il 31 ottobre 2025.


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