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Sangineto, ufficio postale: petizione per l'apertura in tutti i giorni della settimana

Aggiornamento: 28 ott 2022

I cittadini protestano e scrivono al sindaco chiedendo l'adozione di ogni opportuna e necessaria iniziativa



SANGINETO – 22 ott. 22 - E' stata consegnata all'ufficio protocollo del comune di Sangineto, l'istanza di numerosi cittadini e utenti del servizio postale. Chiedono al sindaco; Michele Guardia, l'adozione di ogni opportuna e necessaria iniziativa affinché l’unico ufficio postale di Sangineto, situato nel centro storico, resti aperto dal lunedì al venerdì. I cittadini fanno esplicito riferimento alla legge 52/2022 che ha sancito la cessazione dello stato di emergenza da covid19, disponendo la revoca di tutte le misure precauzionali connesse. I cittadini e gli utenti, nella petizione, sottolineano in particolare che l’apertura per soli tre giorni a settimana determina notevoli disagi per la popolazione, soprattutto per quella anziana che specie nei giorni di scadenza dei pagamenti di utenze varie (luce, gas, acqua, rifiuti, ecc.) è costretta a estenuanti attese fuori dall'ufficio postale. Nei tre giorni di apertura è possibile constatare la formazione di assembramenti in prossimità dell'ingresso, tale situazione, nonostante la diminuita pericolosità della malattia, favorisce una potenziale maggiore diffusione del covid.



I sottoscrittori richiamano espressamente la legge 158 del 2017 contenente disposizioni volte al sostegno ed alla valorizzazione dei piccoli comuni ed al recupero dei centri storici. Ma vi sono anche decisioni del Consiglio di Stato in materia di chiusura di uffici postali. In particolare si sottolinea come il supremo consesso amministrativo abbia più volte sancito, in modo chiaro ed inequivocabile, che il servizio postale universale deve essere garantito in ogni ambito territoriale e che ogni rimodulazione di orari e chiusura degli uffici va effettuato previo coinvolgimento del comune interessato. Ai sottoscrittori non è dato sapere se Poste italiane a seguito della cessazione dello stato di emergenza abbia interpellato il comune o se invece arbitrariamente abbia ritenuto di poter erogare il servizio solo tre giorni a settimana. E' evidente che la soppressione di servizi essenziali per una piccola comunità, dove spesso mancano anche sportelli bancari come nel caso di Sangineto, la soppressione o la riduzione dei servizi pubblici avviene in palese contrasto con una pluralità di leggi sia statali che regionali.



Tali riduzioni o soppressioni di servizi giustificate da opache ragioni di carattere economico, favorisce lo spopolamento e la disantropizzazione dei piccoli comuni e dei centri storici e conseguentemente vastissime aree dei territori soprattutto montani restano prive della presenza dell'uomo con gravi conseguenza anche di carattere ambientale.I cittadini e gli utenti si augurano che alle roboanti dichiarazioni inserite in protocolli e contratti/programmi sottoscritte tra le rappresentanze dei comuni e poste italiane seguano atti e fatti concreti e soprattutto che chiunque, per scelta o necessità, vive ancora nei centri storici e nelle aree montane, dato che non gode di particolari regimi fiscali agevolativi, possa al usufruire dei servizi pubblici essenziali e non venga di fatto considerato un cittadino di serie B.



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