Praia a Mare, l'area attorno alla torre di Fiuzzi sarà restituita ai cittadini
Aggiornamento: 12 mag 2021
L'Agenzia del Demanio ha sollecitato l'amministrazione comunale di Praia a Mare per l'esecuzione del provvedimento di presa in possesso del bene demaniale
PRAIA A MARE – 1 apr. 21 - L’Agenzia del Demanio, direzione regionale Calabria servizi territoriali della provincia di Cosenza ha trasmesso al Comune di Praia a Mare copia dell’ordinanza n. 22567 emessa dalla seconda sezione civile della Suprema Corte di Cassazione con la quale l'Ente è invitato ad eseguire il provvedimento per la ripresa in possesso del bene demaniale mediante adozione di apposita ordinanza di sfratto in via amministrativa e quant’altro.
L'area sottostante alla torre di Fiuzzi, identificata con le particelle 622 e 870, con il "circostante arenile", secondo quanto stabilisce l'Agenzia del Demanio devono tornare ai cittadini. Si tratta della conclusione di una questione durata più di quindici anni. Una vertenza giudiziaria che ha visto contrapposti un imprenditore di Praia a Mare, Giuseppe Pietro Maisto, l’Agenzia del Demanio ed il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’area in questione, è di oltre 5.000 mq.. Si trova in un luogo simbolo del turismo dell'alto Tirreno cosentino, ricadente nel comune di Praia a Mare, alla località Fiuzzi. Il giudizio iniziale era stato promosso dall'imprenditore Maisto contro l’Agenzia del Demanio nel lontano 2004 innanzi al Tribunale di Catanzaro, per vedersi riconoscere la proprietà dell'area. Attorno alla ben nota torre di Fiuzzi. La sentenza favorevole del Tribunale aveva consentito all'imprenditore Maisto, secondo alcuni anche per l’inerzia degli Enti territoriali dell’epoca, di immettersi nel possesso dell'area di 5.480 mq. prospiciente il mare in località Fiuzzi di Praia a Mare.
Successivamente era stato promosso il giudizio di appello, contro tale sentenza, dall’Agenzia del Demanio e dal ministero delle Infrastrutture, anche con l’intervento di diversi cittadini di Praia a Mare. Grazie anche ad una consulenza tecnica di ufficio fatta in appello emergeva che, “…mentre la torre ed il relativo fabbricato posto ai piedi del costone non erano idonei a soddisfare i pubblici usi del mare, le particelle riguardanti l’area circostante si dovevano ritenere rientranti nella proprietà demaniale marittima, non avendo perso essa (l'area) l’attitudine a realizzare i pubblici usi marittimi…”. Tutto questo segnava il ribaltamento della decisione di primo grado, con il riconoscimento del fatto che l’area occupata dall'imprenditore, fosse di natura demaniale e, come tal,e non poteva appartenere ad alcun privato. La vicenda è giunta fino in fondo, in Cassazione. La Suprema Corte ha rigettato il ricorso di Maisto. La seconda sezione civile, il 26 giugno dello scorso anno ha confermato le richieste del ministero e dell’Agenzia del Demanio. Con la sentenza ha messo la parola fine ad una lunga questione che ha visto privare Praia a Mare ed i suoi cittadini per oltre dieci anni di una delle aree più belle della costa calabrese prospiciente l’isola Dino.
Il sindaco di Praia a Mare, Antonio Praticò, ha espresso viva soddisfazione per l’esito positivo del lungo iter giudiziale che “ha visto ancora una volta l’impegno e la tenacia del dr. Antonio Arnoni dell’Agenzia del Demanio di Cosenza. Ora si attende che si riacquisti il possesso di tale area per consentirne nuovamente la libera fruizione a tutti”.
L'INTERVENTO DI ITALIA NOSTRA
Plaudiamo all’impegno con cui il l’Agenzia del Demanio di Catanzaro ha difeso e sta difendendo il nostro territorio costiero di particolare rilevanza e pregio naturalistico e paesaggistico da appropriazioni che come in questo caso si sono rilevate indebite.
Già dal 2015 , con la citata sentenza della Corte di Appello di Catanzaro , quest’area di Fiuzzi poteva essere restituita alla pubblica fruizione se solo il Comune di Praia a Mare , che per legge regionale gestisce il Demanio Marittimo , avesse voluto effettuare l’immissione in possesso del Bene come ha prontamente fatto con l’Isola Dino nel …
Ci auguriamo che ora l’Amministrazione comunale provveda sollecitamente a recuperare il tempo perduto e a restituire immediatamente ai cittadini il possesso di questa parte importante del territorio praiese.