Paola, Occhiuto accende la lampada votiva alla festa di San Francesco
- miocomune.tv
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Paola, festa di San Francesco: il presidente occhiuto ha acceso la lampada votiva il suo intervento in Santuario

Paola, 4 maggio 2025 – La festa di San Francesco, Patrono della Calabria, di Paola e della gente di mare arriva oggi a conclusione, il 2 maggio l'accensione della lampada da parte del presidente Occhiuto, l'intervento del commissario Lucia Iannuzzi. E' il giorno del Santo della città di Paola. Si ricorda anche il novantesimo anniversario dell'arrivo delle ossa di San Francesco dalla Francia (1935 – 2025).
L'evento che coinvolge anche il mondo politico si svolge il 2 maggio con il rito dell'accensione della Lampada votiva.
In tale occasione, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, è intervenuto per dare luce alla Lampada del Santo, un evento che lo ha visto per la quarta volta rappresentare la Regione, esprimendo "sempre con grande emozione" la sua vicinanza a un appuntamento molto sentito dai calabresi.
L'intervento
Nel suo discorso, il presidente Occhiuto ha voluto innanzitutto ringraziare Padre Francesco Trebisonda, non solo per la "prossimità, la vicinanza, l'amicizia" dimostrata in momenti complicati, ma anche per il "dialogo costante finalizzato a rendere questi luoghi sempre più accoglienti e sempre più belli" per i devoti. Ha esteso i ringraziamenti a Padre Gregorio Colatorti, ai frati minimi e ai volontari, oltre a salutare i sindaci, le comunità e le parrocchie presenti.
Sull'impegno della Regione per il Santuario, Occhiuto ha precisato sulla recente assegnazione di risorse per la struttura che necessita di interventi strutturali importanti: «non meritiamo questi ringraziamenti, padre Francesco – ha detto Occhiuto - perché noi abbiamo fatto solo quello che era gusto fare, solo quello che era doveroso fare». Queste risorse, provenienti "dei calabresi", sono state utilizzate per «rendere più bello il Santuario, a recuperare luoghi che erano nascosti, poco utilizzati», con l'obiettivo di fare di questo Santuario e delle aree circostanti «straordinari attrattori per la fede, ma anche per il turismo religioso», promuovendo così lo sviluppo locale.

Ponti per il bene comune
Il presidente Occhiuto ha poi fatto proprio l'invito rivolto da Padre Francesco Trebisonda ai rappresentanti dei territori, sottolineando l'importanza di «costruire ponti per fare insieme il bene comune al di là delle differenze, al di là delle diverse sensibilità politiche». Un ringraziamento speciale è stato rivolto alla comunità di Paola, che «custodisce la memoria del nostro Santo – ha detto Occhiuto - con orgoglio e con devozione», riconoscendo la gratitudine di tutta la Calabria verso i cittadini paolani.
Occhiuto ha dedicato un pensiero al momento particolare per la Chiesa, unendosi alla preghiera affinché San Francesco interceda per i cardinali chiamati a scegliere il nuovo Pontefice dopo la scomparsa del Papa. La preghiera è per un «Pastore mite e coraggioso, che parli al mondo con la forza del Vangelo e con la dolcezza della misericordia, proprio come ha fatto Papa Francesco».
La lampada votiva
Poi, l'accensione della lampada votiva è stata definita non un semplice rito antico, ma la celebrazione della «fede viva radicata nel cuore del popolo calabrese che anche tra mille prove non smette di cercare luce e speranza».
Il momento centrale del discorso è stato l'affidamento della Calabria al suo Santo Patrono: «Oggi io affido a te questa terra, affido a te ogni nostro dolore, ogni fatica quotidiana, ogni silenziosa sofferenza», ha detto Occhiuto. In particolare, ha affidato i calabresi che portano il peso di un lutto, quelli che cercano speranza tra le sofferenze, e chi è «stanco, di chi ha il cuore appesantito da un futuro incerto, di chi teme per sé e per i propri figli».

La speranza
Rivolgendosi direttamente a San Francesco, Occhiuto ha invocato il "dono della speranza" per la Calabria, chiedendo di ravvivare nei calabresi "la fiducia nel futuro, la forza per ricominciare, il coraggio per restare e per costruire". Ha espresso il desiderio che "l'amore per questa terra torni ad essere più forte della rassegnazione, più vivo della rabbia".
Con fermezza, ha respinto l'idea che la Calabria sia una regione senza futuro: "non è così", perché è "una regione bellissima, piena di ricchezze potenziali". Ha tuttavia notato che il Creatore è stato «molto più generoso degli uomini che nel corso dei decenni l'hanno governata senza mettere a frutto i talenti di questa regione».
Infine, come ogni anno, il Presidente ha affidato anche sé stesso a San Francesco, pregando di essere un "umile servitore di questa regione", guidato dalla sua saggezza, mitezza e determinazione, e di essere «strumento non di gloria personale, ma del bene che tu vuoi per questa Calabria». Ha chiesto la grazia di "vedere con gli occhi dei più deboli, che possa ascoltare con il cuore dei poveri, che possa agire con la forza dei giusti". L'appello finale al Santo è stato quello di accompagnare il cammino della regione e, soprattutto, «non permettere mai che alla Calabria manchi la fede... Non permettere che alla Calabria e ai calabresi manchi la fede in loro stessi, nelle loro possibilità». Ha concluso auspicando che la fede dei calabresi in San Francesco possa trasformarsi in speranza per il futuro della regione.
Il commissario Iannuzzi
Il commissario prefettizio di Paola, Lucia Iannuzzi, ha salutato le autorità civili, militari ed ecclesiastiche presenti, tra cui il correttore dell'ordine dei minimi, il superiore provinciale dei Frati Minimi, il presidente della Regione Calabria e il prefetto di Cosenza. Nel suo intervento, Lucia Iannuzzi ha sottolineato come rappresentare la comunità locale sia una grande responsabilità e un privilegio nell'incarico di rappresentante istituzionale della comunità di Paola. Ha evidenziato l'importanza di partecipare a queste celebrazioni nel suo ruolo, esprimendo la devozione e la gratitudine per l'eredità spirituale e culturale lasciata da San Francesco, amato patrono di Paola e di tutta la Calabria.

Intensa emozione
Il commissario ha descritto il tradizionale rito dell'offerta dell'olio e dell'accensione della lampada votiva come un momento di intensa emozione. Questo rito suggella, rinnovandolo e consolidandolo, il senso di appartenenza di tutte le comunità calabresi in connessione spirituale con San Francesco.
L'occasione è stata anche solenne per riaffermare i valori di solidarietà e servizio che San Francesco ha trasmesso, ricordando il suo esempio di umiltà e impegno. Nella consapevolezza dell'attualità del messaggio di San Francesco di Paola, l'auspicio espresso è che il Santo sia un modello di riferimento a cui tendere nella concretezza dell'agire quotidiano.
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