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Paola, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pietro Serpa, Crivello estradato in Italia

Estradato in Italia Valerio Salvatore Crivello, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pietro Serpa a Paola nel 2003. Il 4 settembre era stato catturato a Sylt in Germania


Estradato in Italia Valerio Salvatore Crivello, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pietro Serpa a Paola nel 2003. Il 4 settembre era stato catturato a Sylt

PAOLA - 17 gen. 24 - È giunto in Italia Valerio Salvatore Crivello, latitante di 'ndrangheta, dopo la cattura avvenuta il 4 settembre scorso sull'isola di Sylt in Germania, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Pietro Serpa, a Paola, è stato estradato in Italia. Il suo arresto è stato possibile grazie alla collaborazione tra le forze di polizia italiane e tedesche, con il supporto del Servizio per la cooperazione internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale.

Crivello, 45 anni, originario di Casale Monferrato (Al), era legato alla cosca Scofano-Martello-La Rosa di Paola. La sua storia criminale si sarebbe fermata il 27 maggio 2003 data dell'omicidio. Crivello fu poi condannato all'ergastolo per l'omicidio aggravato dal metodo mafioso di Pietro Serpa nell'ambito dell'operazione di polizia "Tela del Ragno".



Inizialmente arrestato, Crivello si era allontanato il 20 novembre 2020 dalla sua residenza a Scorzè (Venezia), dove si trovava agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, dopo aver appreso dalla sua difesa della sentenza definitiva della Cassazione. La Polizia italiana ha continuato le ricerche senza interruzioni, mantenendo una stretta collaborazione tra il Nucleo investigativo Carabinieri di Venezia e l'Unità I-Can del Servizio per la cooperazione Internazionale di polizia della Direzione centrale della polizia criminale. Questa sinergia investigativa ha permesso alla Bundespolizei di individuare e catturare il latitante dopo una fuga durata circa 3 anni.

L'arresto di Valerio Salvatore Crivello rappresenta un successo nella lotta contro il crimine organizzato e dimostra l'efficacia della collaborazione internazionale tra le forze dell'ordine. Il latitante sarà ora sottoposto ai procedimenti giudiziari necessari in Italia, contribuendo così a garantire la giustizia per i crimini commessi.


 
 

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