Incendio al carcere di Paola: agente salva i detenuti, chiesto trasferimento del responsabile
- miocomune.tv

- 16 ago
- Tempo di lettura: 2 min
Paura nella serata del 13 agosto: un detenuto straniero ha dato fuoco alla cella del carcere di Paola. Il sindacato polizia penitenziaria chiede più sicurezza e trasferimento immediato

16 agosto 2025
PAOLA – Attimi di paura nella serata del 13 agosto alla Casa Circondariale di Paola, dove un detenuto di nazionalità straniera ha dato fuoco alla propria cella, scatenando un incendio che ha rapidamente invaso la sezione del carcere con fumo tossico.
Il rogo, alimentato da lenzuola, cuscino ed effetti personali, è stato domato solo grazie alla prontezza della polizia penitenziaria, che ha evacuato i detenuti nelle aree di sicurezza e utilizzato estintori per circoscrivere le fiamme. Diversi agenti sono rimasti intossicati dal fumo e hanno dovuto ricorrere a cure mediche.
La reazione del sindacato di polizia penitenziaria
L’episodio ha suscitato la dura presa di posizione del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (Sinappe). Il segretario regionale Fabio Viglianti e quello provinciale Marco De Seta hanno espresso gratitudine agli agenti per la “professionalità e abnegazione” dimostrate, chiedendo allo stesso tempo l’immediato trasferimento del detenuto responsabile e l’applicazione delle sanzioni previste dall’ordinamento.
“Serve una risposta rapida – dichiarano – per garantire la sicurezza degli operatori e mantenere un clima gestibile all’interno dell’istituto”.
Una situazione che preoccupa a livello nazionale
L’incendio di Paola non è un caso isolato. Secondo i dati del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), negli ultimi tre anni gli episodi di incendi dolosi in cella sono aumentati del 15% annuo, con la Calabria che registra un preoccupante +22% rispetto alla media nazionale.
Le cause sono diverse: proteste, disagio psichico, conflitti interni e, in molti casi, atti improvvisi senza segnali premonitori.
Alla Casa Circondariale di Paola la situazione è resa ancora più complessa dal sovraffollamento, che raggiunge il 130% della capienza regolamentare, e dalla presenza di detenuti con fragilità psichiche non sempre adeguatamente monitorate.
La domanda irrisolta: il sistema è pronto?
L’episodio del 13 agosto diventa così un nuovo campanello d’allarme. Per esperti e sindacati, il sistema penitenziario italiano deve affrontare una sfida duplice: potenziare le risorse umane e psicologiche da un lato, e rafforzare i protocolli di sicurezza dall’altro.
Nel frattempo, a Paola resta la certezza di un fatto: la professionalità della polizia penitenziaria ha evitato una possibile tragedia in una serata di piena estate.
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