Sanità, i sindaci del Tirreno cosentino chiedono l’attivazione immediata dell’Emodinamica a Paola
- miocomune.tv

- 28 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Paola, 28 luglio 2025 - Quattordici sindaci del basso Tirreno cosentino, in un fronte istituzionale compatto e apartitico, hanno firmato un documento indirizzato al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, per chiedere l’attivazione immediata del servizio di Emodinamica all’ospedale “San Francesco” di Paola.

Emodinamica a Paola il documento
Un’iniziativa nata su proposta del sindaco di Paola, Roberto Perrotta, e sottoscritta dai rappresentanti di Aiello Calabro, Guardia Piemontese, Acquappesa, Fuscaldo, San Lucido, Longobardi, San Pietro in Amantea, Lago, Cleto, Serra D’Aiello, Amantea, Belmonte Calabro e Fiumefreddo Bruzio.
“Servizio già pronto, non ci sono più scuse”
«Il reparto è già predisposto e pronto all’uso» si legge nel documento. Eppure, nonostante la struttura sia operativa da tempo, l’Emodinamica a Paola non è mai stata attivata ufficialmente. E proprio su questo punto verte l’appello corale dei primi cittadini: “Non ci sono motivazioni tecniche né amministrative per ulteriori ritardi”.
La giunta comunale di Paola, su impulso della presidente del consiglio comunale Emira Ciodaro, ha deliberato una richiesta ufficiale all’Asp di Cosenza e alla Regione, chiedendo almeno l’attivazione del servizio in regime ordinario.
Un territorio vasto e fragile: “Ritardi letali”
Lo spoke Paola-Cetraro serve 33 comuni tra Amantea e Tortora, con una popolazione che d’estate supera i due milioni. Un’area con orografia difficile e viabilità carente. «La tempestività dell’intervento è decisiva», spiegano i sindaci: le linee guida indicano 90 minuti dall’insorgenza dei sintomi per una corretta angioplastica, ma “spesso questi tempi non sono rispettabili qui, con conseguente rischio di altissima mortalità”.
E i dati sono impietosi: circa 250 pazienti all’anno devono essere trasferiti d’urgenza in altri ospedali o cliniche private, togliendo mezzi al 118 e sovraccaricando strutture già in affanno.
Una vicenda lunga e controversa
L’attivazione dell’Emodinamica era stata avviata nel 2021 sotto la guida della cardiologa Maria Teresa Manes, ma un ordine verbale ha poi bloccato tutto. Nel tempo, l’Asp ha investito circa 2 milioni di euro per ristrutturare e dotare il reparto di due angiografi di ultima generazione. Tuttavia, nonostante i lavori conclusi e la presenza di personale qualificato, il servizio non è ancora partito.
Una situazione definita “paradossale”: medici con esperienza ventennale in Emodinamica sono già in servizio, ma non possono operare a Paola se non per procedure periferiche. Eppure, lo stesso personale viene impiegato regolarmente in altri ospedali calabresi.
“Un servizio salvavita e un risparmio per l’Asp”
L’attivazione dell’Emodinamica, secondo i sindaci, non solo salverebbe vite, ma porterebbe anche a un risparmio per l’azienda sanitaria. Oltre a ridurre le liste d’attesa negli ospedali Hub, consentirebbe di abbattere l’esodo sanitario extra-regionale.
«Il reparto ha tutto: personale, attrezzature, autorizzazioni. Manca solo la volontà politica», è la denuncia unanime dei sindaci, che chiedono l’inserimento del servizio nella rete regionale dell’emergenza-urgenza.
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