Dissesto a Belvedere del 2019: la procura della corte dei conti fa richiesta di condanne
Belvedere Marittimo, il dissesto dichiarato nel 2019 è oggetto di richiesta di condanne da parte della procura della corte dei conti per gli amministratori dell'epoca
Belvedere Marittimo, 17 ottobre 2024 – La scure della procura regionale della corte dei conti cade anche sul comune di Belvedere Marittimo, richiesta di condanne per gli amministratori dell'epoca, per la dichiarazione di dissesto del 2019. Sotto la lente di ingrandimento la delibera del consiglio comunale dello scorso 30 ottobre 2019. In quel documento veniva dichiarato il dissesto allegando la relazione del responsabile del servizio economico e finanziario datata 22 ottobre 2019 e con il parere dell'organo dei revisori del 23 ottobre.
Nella relazione, la responsabile del settore economico finanziario indicava una situazione "oltremodo precaria e di difficile soluzione nell'immediato" condividendo il ricorso alla dichiarazione di dissesto dell'ente. Come è avvenuto per altri comuni, la procura regionale della corte dei conti, adesso chiede la condanna degli amministratori dell'epoca e dei revisori. In una sessantina di pagine, il vice procuratore generale Giovanni Di Pietro indica le motivazioni delle condotte che porterebbero alla eventuale decisione di condanna dei presunti responsabili.
Le richieste della procura regionale
E la richiesta formulata riguarda l'ex sindaco Enrico Granata, per 50mila euro. Per Granata si evidenzia il fatto che abbia ricoperto la carica per nove anni e per due mandati successivi “procedendo alla predisposizione e all'approvazione dei principali documenti contabili”. Si chiede inoltre la condanna per l'ex assessore Mario D'Aprile per 6.580 euro; per l'ex assessore Vincenzo Spinelli per 17.750 euro; per l'ex assessore Carlo Cesareo per 14.220 euro; per l'ex assessore Vincenzo Cristofaro per 11.859 euro; per l'ex assessore Giuseppe Filicetti per 11.859 euro; per l'ex assessore Francesca Impieri, attuale vicesindaca, per 10.673 euro; per l'ex assessore Marco Liporace, per 5.336; per l'ex assessore, oggi presidente del consiglio comunale, Maria Rachele Filicetti per 5.536 euro e per l'ex assessore Ciriaco Campilongo per 11.859,00.
Gli eventuali sviluppi
Se dovesse essere riconosciuto, a conclusione, un eventuale danno erariale potrebbero nascere ulteriori conseguenze dal punto di vista delle cariche elettive. C'è da aggiungere, inoltre, che la procura della corte dei conti ha ipotizzato e chiesto la condanna anche per gli ex revisori dei conti, entrambi di Crotone; e, quindi, per Giuseppe Longo, 66 anni, per 9.820 euro e per Chiarina Filomena Turano, 58 anni, per 7.365 euro.
Si ipotizzano varie responsabilita per l'ex sindaco di Belvedere Marittimo Enrico Granata e per gli assessori che si sono susseguiti tra gli anni 2009 fino al 2018 e che hanno condotto l'ente alla dichiarazione di dissesto finanziario dell'ottobre 2019. Nei confronti degli indagati, la procura della corte dei conti chiede che vengano riconosciuti responsabili “di avere contribuito con le proprie condotte gravemente colpose al verificarsi del dissesto finanziario e, per l'effetto, si richiede l'applicazione delle sanzioni pecuniarie e quale conseguenza ex lege che venga stabilito che gli stessi non possano ricoprire, per un periodo di dieci anni (comma5) e fino a dieci anni (comma 5 bis) incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati”.
Altri sviluppi per la figura del sindaco
Come stabilito dalla legge per il sindaco pro tempore Enrico Granata, se dovesse essere condannato secondo le richieste della procura, non risulterebbe candidabile per un periodo di dieci anni alle cariche di sindaco, presidente di provincia, presidente di giunta regionale, ma anche di membro dei consigli comunali e provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo e non potrà eventualmente ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale né alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. La richiesta dell'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria è invece commisurata alla retribuzione mensile lorda dovuta al momento della commissione della violazione.
Bisognava considerare la riscossione dei tributi
Spiegano dalla corte dei conti che “un amministratore medio, e non pertanto un amministratore di particolare avvedutezza deve assumere decisioni fondate sulla situazione economico - finanziaria reale. A tale specifico riguardo, in un comune di piccole dimensioni come Belvedere Marittimo, gli amministratori non possono non considerare l'importanza della riscossione delle entrate, della verifica effettiva della reale consistenza debitoria, della reale esigibilità dei crediti conservati in bilancio come anche dell'utilizzo delle anticipazioni di tesoreria che assumono un valore decisivo e vincolante per potere decidere le politiche di spesa dell'ente”. Secondo le ipotesi formulate, insomma: “Gli amministratori, a tale specifico riguardo, sul piano dell'elemento psicologico, hanno manifestato un evidente disinteresse ed una grave trascuratezza per la salvaguardia degli equilibri di bilancio dell'ente e per la tutela della situazione economico finanziaria dell'ente resi ancor più gravi in quanto oggetto di segnalazione da parte degli organi competenti di controllo (Corte dei conti e organo di revisione) come anche da parte dei consiglieri di minoranza in seno al consiglio comunale”. Si ritiene che avrebbero contribuito ad aggravare in modo significativo la già difficile condizione dell'ente con la conseguenza finale della dichiarazione di dissesto dell'ente. E la stessa corte dei conti ritiene che “Gli amministratori, secondo un indirizzo ben consolidato a livello
giurisprudenziale hanno specifici poteri di indirizzo e di controllo sull'andamento dell'azione amministrativa volta a dare attuazione agli indirizzi politici adottati”; da qui le eventuali responsabilità contestate.
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