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Dda di Catanzaro, confisca beni da oltre un milione di euro a soggetto vicino al clan Patitucci

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  • 7 ore fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Sigilli a imprese, terreni, motoslitte e conti bancari tra Catanzaro e Cosenza. La misura colpisce un uomo già condannato per mafia nell’ambito dell’inchiesta “Reset”; Confisca da oltre un milione di euro a soggetto vicino al clan Patitucci


Guardia di Finanza durante operazione di confisca beni in Calabria


Confisca di beni per oltre un milione di euro

I militari del Servizio Centrale Ico e i Comandi Provinciali della Guardia di Finanza di Catanzaro e Cosenza hanno dato esecuzione a un decreto di confisca beni per oltre 1 milione di euro, emesso dal Tribunale di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione a persona vicina al clan Patitucci.

Il provvedimento riguarda una unità immobiliare, due imprese con relativi patrimoni aziendali, terreni, motoslitte, quad e conti bancari, riconducibili a un soggetto già sottoposto a misura di prevenzione personale nel 2020 e successivamente aggravata nel 2022.


Collegamenti con il clan Patitucci

Secondo quanto reso noto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, il destinatario del provvedimento è stato condannato nel 2022 a 13 anni e 8 mesi di reclusione nel procedimento “Reset”, in cui era stato riconosciuto come organico al gruppo mafioso operante a Cosenza e nei territori limitrofi, facente capo al boss Francesco Patitucci.



Legami anche con l’operazione “Gentleman II”

Nel 2023, lo stesso soggetto è stato inoltre coinvolto nell’operazione “Gentleman II”, per violazioni al Testo Unico sulle sostanze stupefacenti. La sua posizione è tuttora al vaglio del Tribunale di Castrovillari.


Indagini patrimoniali e misura ablativa

La misura ablativa, adottata ai sensi dell’art. 24 del D.lgs. 159/2011, è il risultato di complesse indagini economico-patrimoniali coordinate dalla DDA di Catanzaro ed eseguite dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di Catanzaro e Cosenza, con il supporto dello S.C.I.C.O.

Gli accertamenti hanno permesso di riscontrare una discrepanza tra i redditi dichiarati e il valore dei beni posseduti dall’indagato e dai suoi familiari, già oggetto di sequestro preventivo nel 2024.



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