Diamante, pestaggio del medico vaccinatore: dichiarazioni dell'imputato
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Diamante, pestaggio del medico vaccinatore: dichiarazioni dell'imputato

Aggressione medico: udienza ritenuta interlocutoria con una lunga dichiarazione spontanea dell'imputato. a novembre, forse, la sentenza


Il dottor D'Amante dopo l'aggressione


DIAMANTE – 20 mag. 22 - Nuova udienza per discutere sulla vicenda del pestaggio subito dal dottor Raffaele D'Amante, il 14 giugno del 2017. I fatti si riferiscono al settore delle vaccinazioni effettuate dal poliambulatorio di Scalea, nel 2015. Sul banco degli imputati, F.A.M., padre del bambino al quale venne inoculato il vaccino, nel 2015. Il pestaggio del dottor D'Amante, secondo l'accusa, sarebbe maturato dal convincimento, dell'aggressore, che una dose di vaccino somministrata dal dottore al proprio figlioletto, sarebbe stata causa dell'insorgenza di un disturbo autistico. Dopo il pestaggio, il dottore D'Amante era stato ricoverato in ospedale per aver riportato gravi ferite. Ieri, al tribunale monocratico di Paola, dinnanzi alla dottoressa Carotenuto, si è svolta l'ennesima udienza del processo che potrebbe andare a sentenza a novembre. Si è trattato di un'udienza ritenuta meramente interlocutoria.



L’avvocato Francesco Liserre, difensore della vittima costituitasi parte civile, precedentemente, aveva sollecitato il pubblico ministero a contestare, all’imputato una circostanza aggravante relativa alle gravi lesioni subite dal medico. L’imputato avrebbe poi dovuto determinarsi circa l'eventuale scelta di riti alternativi. Ieri, F.A.M. era presente in aula, assistito dall’avvocato Michele Rizzo. Ha chiesto al giudice di rendere spontanee dichiarazioni, alla presenza del pubblico ministero, degli avvocati Francesco Liserre e Michele Rizzo, e dell'avvocato Herman Altomare che difende l’ordine dei medici, costituito parte civile nel procedimento. L'imputato ha reso lunghe dichiarazioni spontanee, a tratti interrotte dal giudice che ha più volte richiamato l’uomo ad attenersi ai fatti di causa. Il processo è stato rinviato per la discussione al 7 novembre prossimo data in cui è prevista la pronuncia della sentenza di primo grado.



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