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Diamante, indagini in corso sulla presunta intimidazione al vicesindaco Pascale

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
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  • 7 lug 2020
  • Tempo di lettura: 2 min

La solidarietà dell'amministrazione e della politica locale. Ieri una conferenza stampa al comune


DIAMANTE – 7 lug. 20 - Una vicenda sulla quale sono in corso le indagini condotte in stretto riserbo dai carabinieri della Compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari. Vittima di una presunta intimidazione sarebbe stato il vicesindaco di Diamante, Giuseppe Pascale. È stato lui stesso a raccontare i fatti e ieri, in tarda mattinata, ha anche tenuto una conferenza stampa al comune del centro turistico tirrenico. La questione nascerebbe da un mancato rilascio di licenza commerciale. Si tratterebbe, secondo quanto raccontato dallo stesso vicesindaco, di un venditore ambulante di panini che opera a Cirella e che gli avrebbe mostrato una pistola. «E' una persona alla quale abbiamo dato una mano. Purtroppo – ha raccontato Pascale - ha precedenti e abbiamo pensato di aiutarlo, lo scorso anno. Ma questo non è servito a nulla. Quest'anno l'amministrazione comunale non ha avuto intenzione di rinnovare la licenza. L'uomo mi ha fermato giovedì sera – ha raccontato ancora il vicesindaco Pascale - chiedendomi di rinnovare la licenza e di poter incontrare il sindaco». Pascale avrebbe preso impegni per l'incontro con il senatore Magorno. Il punto cruciale della vicenda sarebbe accaduto proprio durante tale discussione. Il vicesindaco Pascale racconta che il commerciante avrebbe alzato la maglietta e avrebbe mostrato una pistola, infilata alla cintola. Il commerciante avrebbe anche dichiarato di avere intenzione di servirsi dell'arma per risolvere una questione con un vigile urbano.



«Ho continuato a parlare con il commerciante – ha proseguito Pascale – anche con un tono tranquillo. Ho visto però che non era nelle migliori condizioni per poter dialogare». Quanto accaduto è stato denunciato immediatamente al maresciallo dei carabinieri della stazione di Diamante che, ovviamente, ha dato il via alle indagini. Lo stesso Pascale ha confermato che sarebbero già stati effettuati dei controlli. «Chiaramente non hanno trovato niente – ha raccontato -. Credevo che la vicenda finisse così, anche perché io sono molto legato al figlio del commerciante che, fra l'altro, in questo momento sta realizzando un murale sulla legalità. La vicenda non si è conclusa. Il commerciante, sabato sera, è andato nel locale gestito da mio figlio ed ha iniziato ad importunare le ragazze che lavorano lì». Il vicesindaco, nella mattinata di ieri, è stato ricevuto anche dal prefetto di Cosenza. Il sindaco, senatore Ernesto Magorno è intervenuto con un messaggio di solidarietà: «Esprimo a nome di tutta l’amministrazione comunale sentimenti di solidarietà e di fraterna vicinanza al vicesindaco Pino Pascale per le gravi ed inqualificabili minacce e confido nell’operato delle forze dell’ordine che stanno svolgendo, con la consueta solerzia, le indagini relative all’accaduto. L’episodio, unito ad altri incresciosi accadimenti come le minacce telefoniche che ho personalmente ricevuto, segnala che tutta l’amministrazione è sotto attacco per l’azione di ripristino della legalità che sta attuando dal suo insediamento». Anche il Pd di Diamante ha espresso solidarietà e vicinanza: “Un fatto grave e fortemente deprecabile che non appartiene ad una comunità pacifica e democratica come quella di Diamante”.

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