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Corigliano Rossano, 'White collar': nuovi interrogatori il prossimo 3 agosto

Alcuni indagati hanno parlato davanti al Gip, altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

CORIGLIANO ROSSANO – 31 lug. 20 – Si cerca di sbrogliare la matassa che avvolge il colletto bianco, quello che ha dato il nome all'operazione della Guardia di finanza della tenenza di Corigliano e del comando provinciale di Cosenza, coordinata dalla Procura di Castrovillari. Si va avanti con gli interrogatori di garanzia, in attesa che vengano definite le posizioni degli indagati.

Ma come è noto, tra l'indagine e le successive iniziative, anche della difesa degli indagati, le strade che si aprono so diverse e c'è anche il tribunale del riesame al quale gli indagati si possono appellare per far rivedere i provvedimenti restrittivi emessi in prima istanza. Intanto, ieri mattina, davanti al Gip del tribunale di Castrovillari, sono comparsi diversi indagati. Antonio Aspirante, 48 anni rossanese, difeso dall'avvocato Francesco Nicoletti, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ad Aspirante, in qualità di professionista delegato alla vendita e, perciò, pubblico ufficiale nella vendita giudiziaria immobiliare, viene contestato, fra l'altro, di aver stretto un accordo con Giuseppe Andrea Zangaro, con l'obiettivo di informarlo sulla eventuale presentazione di offerte, informazioni coperte dal segreto d'ufficio. I fatti si riferiscono al mese di dicembre del 2018. Ieri sono stati sentiti dal Gip anche gli avvocati Vincenzo Anania, 51 anni, originario di Rossano, e l'avvocato Francesca De Simone, coriglianese, 54 anni. Anania è difeso dall'avvocato Novello e De Simone dall'avvocato D'Urso. Entrambi hanno voluto rilasciare la propria versione dei fatti al Gip del tribunale castrovillarese.



Le difese presenteranno istanza di riesame al Tribunale di Catanzaro, per cui si attenderà poi la fissazione dell’udienza. Anche ad Anania viene contestata la rivelazione di informazioni coperte da segreto d'ufficio. Nel luglio del 2018 e nel gennaio dell'anno successivo avrebbe rivelato che il proprietario di un immobile a Schiavonea non era intenzionato a partecipare all'asta e in quel frangente lo zio di Zangaro avrebbe fissato un appuntamento per vedere l'appartamento. Sono anche altri gli episodi contestati. A De Simone, tra l'altro, viene contestato di avere partecipato all'associazione, prestando in modo stabile e duraturo la sua disponibilità, quale legale di fiducia, e del suo studio professionale in Corigliano — Rossano (Area Urbana Corigliano), a ricevere incarichi, nel settore delle aste giudiziarie”. Gli interrogatori proseguiranno anche lunedì prossimo 3 agosto, poi si dovrà attendere la fissazione dell’udienza dinanzi al tribunale della libertà di Catanzaro per il riesame. Sono 16 i soggetti raggiunti da ordinanza di custodia cautelare (9 in carcere, 7 agli arresti domiciliari), indagati a vario titolo per associazione a delinquere finalizzata alle “turbative d’asta”, corruzione in atti giudiziari, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. 48, complessivamente, le persone coinvolte (32 sono indagate a piede libero).

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