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Accusati di furto in un hotel di Belvedere Marittimo, prosciolti in appello

Erano accusati di un furto avvenuto all'hotel Perla Majestic nell'agosto del 2015 a Belvedere Marittimo, in due sono stati prosciolti in Appello, sono assistiti dall'avvocato Italo Guagliano


Erano accusati di un furto avvenuto all'hotel Perla Majestic nell'agosto del 2015 a Belvedere Marittimo, in due sono stati prosciolti in Appello, sono assistiti dall'avvocato Italo Guagliano


Belvedere Marittimo, 26 ottobre 2024 – La Corte d'Appello di Catanzaro ha prosciolto due imputati, erano accusati di furto all’hotel Perla Majestic di Belvedere. E' stata riformata la sentenza emessa dal Tribunale di Paola. I fatti risalgono ad agosto 2015. I due imputati, entrambi incensurati, furono arrestati dai carabinieri con l'accusa di aver infranto le finestre del piano terra dell'albergo per sottrarre vari beni all'interno. Gli imputati vennero immediatamente tradotti in caserma e finirono in carcere a Paola.

In fase di convalida, il Gip Carmine De Rose, nonostante il parere contrario del pubblico ministero Verderese, dispose la scarcerazione. Il pm aveva richiesto la permanenza in carcere per entrambi gli imputati, ma il giudice ritenne valide le argomentazioni avanzate dall'avvocato Italo Guagliano. Il legale aveva presentato una versione dei fatti significativamente diversa rispetto a quella dell'accusa. Secondo la difesa, le circostanze del presunto furto dovevano essere riconsiderate, in quanto parte dei beni sottratti risultava abbandonata, mentre altri oggetti appartenevano già agli imputati.


Il tribunale di Paola

Nel 2022, il Tribunale di Paola aveva condannato per furto aggravato gli imputati. La difesa aveva quindi impugnato la decisione, sostenendo che la ricostruzione dei fatti effettuata dagli inquirenti e accettata dal giudice di primo grado presentasse errori significativi e inesattezze. Le aggravanti contestate, secondo la difesa, dovevano essere ritenute insussistenti, con la conseguenza che mancava nei confronti degli imputati una condizione di procedibilità. Dopo un lungo percorso giudiziario, la Corte d'Appello di Catanzaro ha accolto le argomentazioni dell'avvocato Guagliano, ribaltando la sentenza di primo grado e prosciogliendo definitivamente i due imputati da ogni accusa.


I fatti del 2015

Il legale aveva spiegato che padre e figlio stavano ritornando da una zona di montagna di Belvedere Marittimo dove si erano recati per acquistare degli agnelli per una cerimonia che doveva svolgersi nel locale. Con il mezzo, secondo la versione fornita dai due e dall'avvocato Guagliano, avrebbero sbagliato strada finendo in un piazzale. Lì avrebbero rinvenuto il materiale che appariva abbandonato. Fra l'altro il “presunto furto”, ha sostenuto il legale, sarebbe avvenuto in un orario poco confacente a quelli normalmente utilizzati da chi compie un'azione del genere. Erano le 11 della mattina. Una volta caricato il materiale avevano incontrato i carabinieri che contestavano il furto. Fra gli oggetti, anche un seghetto circolare e un trapano che, però, come ha dimostrato il legale erano apparecchi a corrente che potevano essere utilizzati esclusivamente in un luogo dove c'è l'energia elettrica. Secondo il legale poteva essere valida l'ipotesi che quel materiale sia stato asportato e lasciato sul piazzale da ignoti. “Non certamente dai miei assistiti – aveva detto Guagliano all'epoce – che si sono trovati sul posto per caso”.


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