Scalea, Torrano entra in consiglio ma si siede nei banchi della minoranza
Scalea Torrano entra in consiglio comunale da indipendente: si siede nei banchi della minoranza
Scalea, 15 giugno 2024 – In consiglio comunale a Scalea è entrato il consigliere Giuseppe Antonio Torrano ma si siede in minoranza da indipendente. La surroga si è resa necessaria in seguito alle dimissioni della capogruppo di maggioranza Maria Teresa Faillace che come è noto deteneva anche le deleghe alle pari opportunità, famiglia e diritti dei bambini, centro storico. Il sindaco Giacomo Perrotta, al termine del breve consiglio comunale di giovedì ha anche comunicato che assumerà il ruolo di capogruppo di maggioranza: la consigliera, Giovanna Fiore, subentrata nei mesi scorsi, a sua volta, alla consigliera dimissionaria, Francesca Vittorino.
In termini di forze presenti in maggioranza, va anche ricordato che il consigliere Giuseppe Angona, nei mesi scorsi era trasmigrato in minoranza per una serie di dissidi con il gruppo della “Nuova era”. Ed attualmente ha dichiarato di autodeterminarsi volta per volta, Gaetano Bruno, che attualmente occupa il ruolo di presidente del consiglio e che nel corso del suo intervento in altro consiglio comunale ha fatto intendere di essersi distaccato dalla maggioranza.
L'ingresso di Torrano
Per completare il quadro, anche il subentrato Giuseppe Antonio Torrano, ha posizionato la sua poltrona di consigliere fra la minoranza. E nel suo intervento ha fornito ampia spiegazione di questa sua scelta, fra l'altro già nota perchè espressa sui social nei mesi scorsi. «Come la maggior parte di voi sa – ha infatti dichiarato in consiglio Torrano - io ero membro della lista, Scalea europea, ed ho contribuito alla vittoria quattro anni fa». I fatti successivi hanno portato alla decisione di non sostenere più la maggioranza ma, come ha spiegato il nuovo consigliere, tale posizione è stata assunta già a qualche settimana dalle elezioni amministrative. Torrano ha rivelato: «Io sono stato oggetto, prima, durante e dopo, di comportamenti scorretti che hanno portato ad una mancanza di fiducia. Avevo cercato di fornire il mio apporto a Scalea europea – ha rivelato in consiglio Torrano - non per raggiungere un obiettivo personale, ma soltanto per dare il mio contributo alla città. Sono rimasto fuori, tra i cinque non eletti per pochissime preferenze.
Un contributo disinteressato
Però, nello stesso tempo, volevo dare il mio contributo disinteressato a questa maggioranza, cosa che invece non è stata gradita. Avrei voluto dare il mio apporto in modo volontario, perché la mia non era una candidatura finalizzata a perseguire interessi personali. Non era quella la mia motivazione, era quella di dare il contributo per Scalea. Oggi metto da parte tutto perché io mi sono candidato per Scalea e voglio continuare a lavorare per la città. Lavorerò non in linea con “Scalea europea”, ma tenendo conto di quelli che sono i miei principi, i miei valori». Torrano ha quindi confermato la sua collocazione come consigliere indipendente. «Volta per volta – ha spiegato - mi determinerò su quelle che sono le proposte dell'amministrazione in carica. Io ci sarò soltanto per il bene di Scalea. Per le altre cose sarò fermo nelle mie decisioni.
Una surroga "inaspettata"
Io oggi devo rendere conto soltanto ai 196 elettori, a coloro che mi hanno sostenuto. Dopo quattro anni, forse nessuno si aspettava questa surroga, qualcuno di voi mi dispiace è rimasto pure male, però Giuseppe Torrano è arrivato qui da solo con i voti di famiglia, quelli dei suoi elettori, senza permettere nulla a nessuno e contro la mia stessa lista che ha cercato, ha provato ad eliminare il mio percorso durante le elezioni, riuscendoci soltanto in parte». Pronto a dare il contributo per la città anche se, ha sottolineato Torrano: «non possiamo far finta di nulla su quello che è accaduto, perché è successo qualcosa che va al di là della politica. La politica è altro, e chi fa politica, prima di tutto, deve avere rispetto di coloro che li hanno sostenuti. Qualcuno ha sbagliato i conti, hanno già lasciato tre consiglieri e con me sono quattro, e forse qualche interrogativo ve lo dovreste porre».
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