Scalea, il sindaco Perrotta vota e non si sfiducia: «Abbiamo fatto il lavoro sporco per il bene della città»
Scalea, il sindaco Perrotta nel suo intervento ha fatto il punto sulla situazione e ha votato contro la sua sfiducia, aprendo un ulteriore dibattito
Scalea, 14 dicembre 2024 - Il sindaco di Scalea Giacomo Perrotta è intervenuto nel dibattito sulla mozione di sfiducia proposta dai consiglieri di minoranza, una sfiducia che non ha voluto dare neanche a sè stesso votando anche durante l'assemblea. E, non poteva essere diversamente. Nel corso del suo intervento ha spiegato e ricostruito l'azione amministrativa che, secondo la maggioranza, sarebbe pienamente confacente alla “Nuova era” visto che si tratterebbe di azioni proiettate al prossimo futuro. Ma come accade spesso in politica, c'è chi rimane dalla parte della maggioranza e chi decide di abbandonare, o anche chi non è mai stato favorevole al modo di gestire in questo modo la città.
E' giusto che il destinatario della sfiducia voti per sè stesso?
Farà sicuramente discutere quanto emerso: se il sindaco di fronte ad una mozione che sfiducia il suo operato, possa contribuire con il suo voto a non essere sfiduciato. È certamente una posizione di vantaggio per la maggioranza rimasta, poter contare sul voto dello stesso sindaco che difficilmente potrà sfiduciare sé stesso.
Il sindaco Perrotta ha ritenuto comunque “corretto prendere la parola nei confronti di quanti hanno scelto questa amministrazione e nel rispetto del lavoro fatto in questi 4 anni”.
Firmatari della mozione non legittimati
Secondo Perrotta i firmatari della mozione non avrebbero alcuna legittimazione “né politica e né personale per sindacare, e ciò anche perchè tra i firmatari c'è chi ha all'attivo il passaggio in tre partiti ed un taglio di tessere”. Il primo cittadino ha sostenuto che nessuno potrebbe sentenziare sulle iniziative dell'amministrazione: «Non potete dire – ha affermato durante l'assemblea - che non è stato fatto nulla, perché non avete mai fatto una proposta seria. Avete trascorso questi quattro anni a fare la caccia all'errore e non avete minimamente pensato a lavorare per proporvi come guida del paese. La richiesta di sfiducia non è soltanto nei confronti del sindaco, ma di un'intera amministrazione, nei confronti del lavoro fatto». Per il sindaco Perrotta: «Scalea non è più una torta da dividere; questa – ha detto - è una richiesta di sfiducia nei confronti di un'amministrazione che non è scesa a patti e compromessi con nessuno. Se qualcuno ha pensato per un momento di trovare degli sprovveduti, ha dovuto ricredersi».
«Abbiamo fatto il lavoro sporco»
Rivolgendosi ai firmatari della mozione di sfiducia, il sindaco Perrotta ha poi affermato: «lo spiegherete agli scaleoti perché non siete stati d'accordo sull'adozione delle ordinanze per liberare l'aviosuperficie da un'occupazione illegittima da oltre 16 anni; o il perché tanta avversione quando abbiamo riacquisito un bene pubblico a fronte di mancati pagamenti di locazione. Lo spiegherete – ha aggiunto - perché non siete stati d'accordo quando non abbiamo riattivato una o più concessioni demaniali dichiarate decadute ancor prima del nostro insediamento; perché neanche una parola sull'avvio della progettazione per riaprire la piscina coperta; perché tante critiche sulla definizione della vicenda del campo volo; lo spiegherete perché non avremmo dovuto richiedere il pagamento delle imposte comunali. Lo spiegherà agli scaleoti chi, in costante campagna elettorale, da oltre quarant'anni, ancora oggi consiglia di strappare le bollette dei tributi comunali. Noi – ha detto il sindaco - abbiamo fatto il lavoro sporco, quello che nessuna amministrazione ha mai avuto il coraggio di fare; abbiamo sistemato e stiamo sistemando i danni dichi già da ora chiede il consenso invece di chiedere scusa. Ora è troppo facile mettersi in corsa per fare il sindaco di Scalea».
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