Scalea, per l'opposizione: "amministrazione in profonda crisi"
"Per Scalea” con capogruppo Angelo Paravati intravede chiari segnali di crisi dell'amministrazione comunale
SCALEA – 23 dic. 21 - Gli ultimi segnali politici provenienti dall'area che sostiene la maggioranza fanno pensare ad una “profonda crisi” in cui versa l'amministrazione Perrotta. E' il giudizio dell'opposizione, del gruppo “Per Scalea” che addirittura pone il dubbio se sia così necessario restare in carica. Dall'altra parte, evidentemente, l'idea è diversa. La presunta “crisi politica” che sarebbe stata generata dalle defezioni del direttivo di “Scalea europea”, viene letta in maniera diversa; “tant'è che abbiamo subito riorganizzato il direttivo”, ci è stato detto da esponenti della maggioranza. Invece, il gruppo di opposizione ritiene che la “crisi”, invece, sia nata dalla “roboante dissoluzione di Scalea Europea, che era un po’ il partito politico di riferimento del sindaco e che, nel giro di pochi giorni – scrive Angelo Paravati per il gruppo di opposizione - ha registrato le defezioni, talvolta apertamente polemiche, delle sue figure più rappresentative, senza le quali, al di là dei proclami, l’associazione non è più la stessa.
Una presa di distanza pesantissima, che va ad aggiungersi a quelle altrettanto pesanti di tantissimi tra ex candidati e sostenitori di questa maggioranza, per un dissenso complessivo che – commenta Paravati - se ci fosse politica, dovrebbe indurre gli amministratori a serie valutazioni sulla propria attuale legittimazione politica a rimanere alla guida della città”. L'ulteriore analisi, poi, viene fatta da un altro sassolino che il sindaco Perrotta e la sua maggioranza si ritrovano nelle scarpe: la mancata elezione alle provinciali. Secondo quanto rileva l'opposizione: “la candidatura del sindaco di Scalea ha registrato defezioni, sia esterne che interne alla sua stessa maggioranza, con dinamiche che dovrebbero molto far riflettere su tante cose, a cominciare dalla opportunità o dalla maturità di tale candidatura”. Pare, infatti, che ci sia stato qualche componente che non avrebbe sostenuto la candidatura alla Provincia. Anche in questo caso, erano circolate “voci di popolo” su un possibile rimpasto in giunta che, però, almeno verbalmente, il sindaco Perrotta ha seccamente smentito. L'opposizione incalza e parla di “conseguente disarticolazione ed approssimazione dell’intera azione amministrativa, che non riesce ad esprimere idee apprezzabili né in generale, né nel particolare. Tra consiglieri ed assessori, al di là di qualche uscita di rappresentanza – scrive Paravati - non sembrano regnare né unità di intenti, né l’intraprendenza o il dinamismo consono alle esigenze della città, senza contare le evidenti defezioni, come quella dell’assessore al bilancio che non si è presentato in Consiglio a relazionare sulle variazioni di bilancio, determinando la necessità di far intervenire un funzionario.
In tutto questo – aggiunge Paravati - la città continua a soffrire la mancanza di qualsivoglia politica attiva o propositiva, mentre sembrano abbondare soltanto le imposizioni tributarie e regolamentari e le misure di repressione”.
L'attacco del gruppo di opposizione va avanti: “Le festività natalizie non sono state neanche annunciate dalle consuete luminarie, cosa che in passato - grazie alle associazioni - non era mancata neanche negli anni bui del commissariamento. Le attività delle associazioni scaleote risultano a più riprese mortificate, mentre le attività commerciali subiscono in silenzio il declino di vitalità in favore dei paesi vicini, conseguenza di politiche turistiche e commerciali inesistenti. E poi i persistenti problemi delle strade dissestate, dell’incuria generale, dell’acqua che continua indisturbata a ristagnare davanti alle scuole, delle condotte idriche colabrodo... Nulla di nulla in tutti i settori, se non nei servizi già rodati e ben condotti a prescindere dall’amministrazione. E come se non bastasse, dopo tanti anni il Consiglio comunale non si è potuto tenere nella nostra aula consiliare perché il tetto faceva acqua. Molto male per una città che fino a pochi anni fa era l’avanguardia e il punto di riferimento in tutti i settori.
Insomma, al di là degli aspetti più estremi, siamo nel bel mezzo di una crisi politico-amministrativa in piena regola, senza spunti di ripresa né sul piano interno, né sulle politiche utili alla collettività.
In questa situazione appare, dunque, quantomeno lecito, se non doveroso, domandarsi se e per quale ragione si debba andare avanti in questa maniera e, soprattutto, se c’è un motivo per il quale la città di Scalea debba necessariamente continuare a sopportare tutto questo”.