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Sequestro beni a Catanzaro al clan Arena: confiscati immobili e polizze per 600mila euro

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  • 1 ora fa
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Guardia di Finanza Catanzaro – sequestro beni clan Arena

Operazione della DDA a Catanzaro sul sequestro beni legati al clan Arena, confiscati immobili e polizze

11 dicembre 2025


Sequestro beni: la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha messo a segno un nuovo colpo contro il patrimonio riconducibile alla criminalità organizzata del territorio. Nei giorni scorsi, su disposizione del Tribunale – Sezione Misure di Prevenzione, la Guardia di Finanza e il Servizio Centrale I.C.O. hanno eseguito un sequestro da 600mila euro nei confronti di due soggetti ritenuti fino al 2019 parte integrante del gruppo mafioso Arena.

Secondo la ricostruzione investigativa, i beni oggetto del provvedimento – diverse unità immobiliari, polizze assicurative e un’autovettura – risultano direttamente o indirettamente riconducibili ai due indagati, qualificati come persone con “pericolosità sociale qualificata” secondo il Codice Antimafia.



Sequestro beni Catanzaro: legami con l’operazione Jonny

I due destinatari del provvedimento furono coinvolti nel 2017 nell’operazione Jonny, che aveva documentato la presenza del clan Arena nel settore del gaming e delle scommesse online, dove la cosca aveva assunto una posizione dominante attraverso metodi illeciti.

Uno dei proposti è nel frattempo deceduto, mentre l’altro è stato recentemente condannato (sentenza non definitiva) dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel giudizio di rinvio.


Indagini patrimoniali e sproporzione dei redditi

Il sequestro è il risultato di una complessa attività investigativa patrimoniale condotta dal G.I.C.O. della Guardia di Finanza e dal Servizio Centrale I.C.O., sotto il coordinamento della DDA. Gli accertamenti hanno evidenziato una sproporzione evidente tra redditi dichiarati e reale disponibilità economica.

Non è il primo provvedimento ablativo nell’ambito dell’inchiesta: indagini parallele hanno già portato al sequestro di ulteriori beni per oltre 9 milioni di euro nei confronti di altri soggetti collegati allo stesso contesto investigativo.




Prossime fasi: il giudizio davanti al Tribunale

Il sequestro è stato disposto ai sensi dell’art. 20 del Codice Antimafia e sarà ora oggetto del contraddittorio davanti al Tribunale Ordinario di Catanzaro – Sezione Misure di Prevenzione. Solo al termine dell’iter sarà stabilita l’eventuale confisca definitiva del patrimonio.


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