Scalea, estorsione, rapina, atti persecutori, nuova misura per un indagato: dal carcere ai domiciliari
Indagato per fatti accaduti nei mesi scorsi: estorsione rapina, atti persecutori, lesioni, nuova misura per un uomo di Scalea che passa dal carcere ai domiciliari
Scalea, 5 dicembre 2024 – Deve rispondere dei reati di estorsione, rapina, lesioni ed atti persecutori, torna in libertà un uomo di 52 anni di Scalea B.D, e dal carcere passa alla misura meno afflittiva degli arresti domiciliari.
I fatti si riferiscono al periodo del mese di luglio, quando il Gip del tribunale di Paola, su richiesta della Procura della Repubblica dello stesso tribunale aveva emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 52enne, assistito dall'avvocato penalista Antonio Crusco, secondo quanto è emerso, dovrebbe rispondere di una serie di reati che avrebbe commesso, secondo le indagini, ai danni di un uomo di Scalea L.N. e della coniuge O.E., proprietari di un esercizio commerciale nel centro di Scalea.
I fatti
Il Gip ritiene agli atti che l'indagato sia gravemente indiziato di aver minacciato e molestato entrambi i commercianti cagionando di conseguenza “un perdurante e grave stato d’ansia e di paura”, tale da ingenerare in loro “un fondato timore per l’incolumità propria e del proprio nucleo familiare e da costringerli ad alterare le loro abitudini di vita”. I fatti sono accaduti il 26 maggio scorso, quando l'indagato si sarebbe recato presso l'esercizio commerciale del centro di Scalea, cercando il proprietario, trovando però all'interno la moglie. Avrebbe comunque tentato di costringere la donna, in base alla tesi accusatoria, a consegnare delle somme di denaro, rivolgendole quelle che poi si sono rivelate agli atti dell'accusa delle presunte minacce. Le avrebbe detto: “Dammi i soldi. Se tu mi dai i soldi ti faccio stare tranquilla, se no ti faccio saltare il negozio, non ti faccio lavorare, vengo tutti i giorni al negozio, sotto casa tua e ti picchio”. Altre minacce anche in riferimento all'auto: “Io te la rompo, se mi dai i soldi tutto questo non succede e ti faccio stare tranquilla”. Il fatto poi si sarebbe concluso in quanto la commerciante avrebbe preso il cellulare in mano costringendo l'uomo ad allontanarsi dall'attività commerciale.
Atti persecutori
Nella mattinata del giorno successivo, l'indagato si sarebbe appostato, a bordo di un ciclomotore, sulla strada, nei pressi del parco in cui abitano i commercianti e, indossando un casco integrale con visiera abbassata, avrebbe rivolto il capo in direzione dell’abitazione dei due e avrebbe fissato loro con insistenza per circa un minuto. A quel punto secondo quanto contenuto agli atti sarebbe uscito un agente di polizia giudiziaria facendo allontanare la persona con il casco integrale. Altri fatti sarebbero accaduti nel pomeriggio, quando una persona sarebbe transitata nei pressi dell'abitazione ed avrebbe pronunciato l’espressione “Boom”, con l’intento, secondo la procura di Paola, di minacciare la messa in atto di un imminente evento esplosivo. Una serie di episodi successivi, agli atti, come un calcio contro lo sportello dell'auto con ulteriori tentativi di presunte estorsioni. All'indagato viene contestato anche una presunta rapina, sempre ai danni di uno dei due commercianti. In una delle incursioni avrebbe strappato il braccialetto d'oro indossato dalla presunta vittima. Viene contestata, nello stesso episodio, anche la lesione personale ad un paziente con problemi di salute. Ieri, il Gip del tribunale di Paola, in accoglimento della istanza del penalista Antonio Crusco ha rimesso in libertà l’uomo di Scalea disponendo la scarcerazione e sostituendo la misura di massimo rigore del carcere con quella degli arresti domiciliari.