Scalea, confini della città "ristretti”, spuntano dei cartelli sulla statale e scatta l'ironia
Installati dei cartelli stradali di fine e inizio città in punti all'interno del territorio, diversi chilometri prima dei confini reali

SCALEA – 10 mar. 23 – Nella città di Scalea i confini si sono “ristretti”. Al termine della complanare e della pista ciclabile, a sud, è comparso un cartello di “fine” Scalea, e dalla parte opposta il corrispondente che indica l'inizio della città. A questo punto, i ben pensanti si chiedono, facendo dell'ironia, se si sia voluto regalare al comune confinante di Santa Maria del Cedro una ampia porzione di territorio, compresi lo scheletro informe della ex piscina, uno dei simboli negativi della città, ed anche la “prestigiosa” aviosuperficie, oppure se il territorio mancante sia stato “venduto” al comune limitrofo. Dal punto del cartello, fino alla fine reale del territorio di Scalea, in località “La Bruca”, ci sono ancora altri chilometri di strada.
E' ovvio che si tratta di un errore di valutazione, non è dato sapere a cosa sia attribuibile. Per sostenere i due cartelli sono state costruite delle basi consistenti in cemento. Altre due basi, sono comparse anche a nord della città, si presume che anche in quei pali di ferro possano essere installati i cartelli corrispondenti di fine e inizio territorio del comune. Se così è, anche in quel caso, il punto di inizio e fine città è stato accorciato di qualche chilometro. Si tratta, è ovvio, di una restrizione di confini soltanto visiva, non formale, ma certo è che i cittadini che abitano ed operano oltre quei cartelli si sentiranno un po' esclusi.