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Scalea, antenna 5G, non si muove nulla: interviene l'associazione Akirè

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  • 8 ott 2024
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 9 ott 2024

Scalea, l'associazione Akirè interviene ad un anno dall'installazione dell'antenna 5G di via Fiume Lao; la presidente D'alessandro sottolinea il silenzio dell'amministrazione


Scalea, l'associazione Akirè interviene ad un anno dall'installazione dell'antenna 5 G di via Fiume Lao; la presidente D'alessandro sottolinea il silenzio dell'amministrazione

Scalea, 8 ottobre 2024 – Torna d'attualità l'argomento relativo alle antenne presenti sul territorio cittadino; ad un anno dalla contestata installazione dell'antenna telefonica 5G di via fiume Lao a Scalea, nulla si è mosso, anche in relazione alle promesse fatte, ed è per questo motivo che, in virtù della “scadenza” temporale, interviene Angelina D’Alessandro, presidente dell'associazione culturale Akirè di Scalea. A supporto dell'intervento, l'associazione porta il “principio di precauzione, uno dei pilastri fondamentali della tutela ambientale e della salute pubblica”, che, si ricorda è stato introdotto per la prima volta nel 1992 durante la Conferenza Onu di Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo.


Il principio di precauzione

Ora, secondo la presidente di Akirè, “Il principio di precauzione impone l’adozione immediata di misure restrittive in presenza di ragionevoli motivi per ritenere che un’attività possa rappresentare un rischio per la salute o per l’ambiente, senza aspettare prove definitive sui danni che potrebbero derivare”. La discussione nei mesi scorsi era sfociata anche in una protesta dei cittadini che abitano in quella zona, nei pressi della cserma dei vigili del fuoco. Ora la presidentessa D'Alessandro è pronta a farsi sentire ancora: “A fronte di quanto sancito dal diritto comunitario e nazionale – scrive in una nota - denunciamo con forza l’atteggiamento dell’amministrazione comunale di Scalea, in particolare del sindaco, Giacomo Perrotta, che continua a ignorare le preoccupazioni legittime dei cittadini riguardo l’installazione di un’antenna in una zona altamente abitata.


Promesse vuote

In questa vicenda, le promesse fatte dall'amministrazione si sono rivelate vuote, mancando di dialogo e comprensione delle problematiche sollevate, in particolare da cittadini con patologie cardiache e portatori di apparecchi elettromedicali”. Come è noto, nei pressi dell'antenna di telefonia abitano cittadini che sono portatori di delicati strumenti elettromedicali e salvavita. Era anche questo uno degli argomenti a sostegno della richiesta di spostamento dell'impianto, troppo vicino alle abitazioni. “Nonostante le proteste e le richieste di chiarimenti – evidenzia però la presidente di Akirè - l’amministrazione non ha mai fornito risposte soddisfacenti, dimostrando superficialità e arroganza nella gestione della questione. L'antenna, collocata in una posizione che desta forte preoccupazione, rappresenta una violazione del principio di precauzione e un serio pericolo per la salute pubblica.


Nessuna risposta chiara

A un anno dall'installazione dell'antenna, i cittadini ancora attendono risposte chiare e trasparenti dall’amministrazione comunale. Questa situazione non solo compromette la salute di chi è maggiormente vulnerabile, ma trasmette un pessimo segnale di mancato rispetto delle leggi e della legalità. È dovere dell'amministrazione comunale rispondere alle preoccupazioni dei cittadini e adottare le misure necessarie per garantire la sicurezza della popolazione”. Angelina D'alessandro rinnova la richiesta di chiarimenti all'amministrazione comunale e al sindaco di Scalea: “ricordando che il diritto alla salute deve sempre prevalere su qualsiasi considerazione economica o politica. In qualità di cittadini e membri dell’associazione culturale Akrè Scalea – conclude - continueremo a vigilare e a chiedere il rispetto dei principi fondamentali di tutela della salute e dell’ambiente, nel rispetto della normativa vigente”.


Il consigliere Paravati

Sul problema delle antenne è intervenuto anche il capogruppo di “Per Scalea”, Angelo Paravati. “Mentre altrove proliferano le proteste contro i rischi oscuri e non ancora sperimentati delle onde del 5G, con elevati poteri di attraversamento di ogni barriera fisica – scrive il consigliere di minoranza - a Scalea continua il silenzio totale del comune. Eppure basta non andare lontani, Diamante, stipula un patto con Arpacal per alzare i controlli, a Siderno i cittadini hanno raccolto migliaia di firme per bloccare le installazioni, a Maratea si smonta e dismette un'infrastruttura di telefonia mobile installata sul tetto del comune, vincendo anche davanti all'Agcom. Scalea – scrive Paravati - in mancanza di una pianificazione sarà destinata a subire il potere dei gestori di telefonia, nell'inerzia dell'ente col rischio di più campi in conflitto con incremento esponenziale dell'inquinamento elettromagnetico. E le delibere consiliari, le promesse, propaganda”.


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