Scalea, Alfano non sfiducia, ma restituisce le deleghe nelle mani del sindaco
L'ex vicesindaca di Scalea Alfano non ha votato la sfiducia al sindaco e quindi anche a sè stessa, ma restituisce le deleghe nelle mani del sindaco Perrotta e spiega le ragioni delle scelte e la delusione per la maggioranza che è implosa
Scalea, 14 dicembre 2024 - «Dal Consiglio comunale di Scalea dello scorso 28 ottobre, si sono verificati diversi accadimenti che hanno interessato l'amministrazione comunale e che hanno, addirittura, portato, oggi, a discutere una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco», da qui e da una serie di riflessioni il “distacco” della vicesindaca Alfano che non sfiducia l'operato della maggioranza della quale ha fatto parte, ma restituisce le deleghe. «Non posso nascondere l'enorme dispiacere nel vivere questo momento – ha commentato Alfano - perché, diversamente da altri, ritengo la situazione grave e seria perciò non posso, e non voglio, esimermi dal manifestare la mia posizione in merito a quanto finora accaduto. Avrei potuto farlo prima e altrove ma ho ritenuto giusto e doveroso farlo in seno al consiglio comunale rivolgendomi a tutti i consiglieri comunali, primi e massimi rappresentanti della cittadinanza scaleota».
Le divergenze con Bruno
Le motivazioni del distacco trovano basi solide nella recente attività politica della maggioranza. «Dopo il consiglio comunale in cui i due emendamenti proposti dal sindaco, concordati con la maggioranza, sono stati bocciati da alcuni membri della stessa e in cui l'allora presidente del consiglio Bruno – ricorda l'ex vicesindaca Alfano - mi ha duramente attaccato superando tutti i limiti del rispetto istituzionale e del confronto politico, è stata diffusa una nota stampa sottoscritta dal gruppo consiliare Italia del Meridione e dal Commissario cittadino IdM Pappaterra, tramite la quale abbiamo rappresentato la nostra posizione. Abbiamo chiarito, definitivamente, che non siamo mai stati noi di Italia del Meridione a tenere sotto scacco le sorti dell'amministrazione comunale e che, diversamente da quanto qualcuno ha voluto si pensasse, abbiamo sempre rispettato, con immutata lealtà, l'impegno politico assunto con la cittadinanza e con l'intera maggioranza».
Dopo l'attacco di Bruno nessun segnale
Il gruppo di Italia del Meridione ha evidenziato al sindaco Perrotta il “grave e smisurato attacco del presidente del consiglio nei confronti del vicesindaco e del partito”. Ciò che ha generato risentimento è il fatto che a quella nota “non è ancora pervenuta, ufficialmente, una risposta eppure non sono mancati il tempo e le occasioni in cui il sindaco avrebbe potuto, oltre che dovuto, rispondere. È gravissimo che sia stata ignorata una richiesta di tale rilevanza politico-istituzionale ma ancora più grave è che un sindaco e la sua maggioranza non abbiano ritenuto opportuno prendere le distanze dai comportamenti scorretti e dalle dichiarazioni infamanti di Gaetano Bruno nei confronti della sottoscritta e del partito Italia del Meridione”. Ha affermato Alfano: «Non riuscirò mai a spiegarmi quali valide motivazioni possano esserci state per giustificare la mancata presa di posizione a tutela del proprio vicesindaco. Che senso ha avuto pregiarsi di avere nominato il primo vicesindaco donna di Scalea per poi fare di tutto per sminuirne il valore personale ed istituzionale?».
Le dimissioni di Bruno e Fiore
Nel frattempo sono giunte le dimissioni del presidente del consiglio Bruno e della capogruppo Fiore, provocate dall'ingresso del sindaco nel Partito Forza Italia, poi la mozione di sfiducia, sottoscritta da sette consiglieri di minoranza. Due dello stesso partito politico del sindaco.
“Stiamo vivendo – afferma Alfano - un momento particolarmente delicato, che si protrae da troppo tempo, che merita di essere affrontato con responsabilità e trasparenza, restituendo certezza e credibilità istituzionale alla nostra città.
Ripenso spesso alla sera del 18 settembre 2020 quando, in occasione della chiusura della campagna elettorale per le elezioni comunali, ho parlato pubblicamente per la prima volta alla città di Scalea, esprimendo con grande emozione ed entusiasmo cosa fosse per me la politica e cosa mi spingesse a mettermi in gioco e ad impegnarmi per la mia città. Il discorso di quella sera rappresenta la stella polare del mio agire personale e politico, l'insieme dei valori e delle motivazioni che mi rappresentano e in cui mi riconosco”.
La delusione per la “Nuova era”implosa
Per Annalisa Alfano, “La 'Nuova Era' non era semplicemente uno slogan elettorale ma una motivazione fortissima, una visione politica da realizzare con la partecipazione di tutti. Una nuova mentalità, un nuovo modo di porsi con i cittadini e di amministrare con condivisione e partecipazione. In questi quattro anni – conferma l'ex vicesindaca - ho servito con impegno, abnegazione, serietà e rispetto la città di Scalea, tenendo sempre a mente, e a cuore, quelle parole. Ho portato avanti, quotidianamente con sensibilità e determinazione, le deleghe che mi sono state affidate, nonostante non abbiano avuto un ruolo prioritario nell'agenda del governo cittadino ma posso assicurare che ogni risultato raggiunto è stato tenacemente conquistato, anche, grazie al supporto e alla collaborazione degli uffici competenti.Ho messo continuamente al primo posto il vincolo di stima e di fiducia stretto con i cittadini che mi hanno consentito di rappresentarli tra questi banchi, andando sempre oltre le criticità interne che hanno minato, sin dal primo giorno, il mio percorso in questa maggioranza”.
"La vicesindaca di tutti"
Prosegue l'intervento dell'ex vicesindaca Alfano: “Grazie al voto libero, e sottolineo libero a dispetto delle gravissime insinuazioni del Consigliere Bruno, sono diventata la prima Vicesindaco donna di Scalea. Senza rischio di smentita, sono stata la Vicesindaco di tutti, la Vicesindaco del popolo, ma non sono mai stata riconosciuta e rispettata come tale dal Sindaco e dalla maggioranza. E lo dico con tanta amarezza. Ma il vittimismo non mi appartiene perciò sono andata avanti , nonostante tutto, incassando con dignità e lavorando come era mio dovere fare. Ripeto spesso che la politica è questione di stile, è questione di bagaglio valoriale, è questione di come si sente nel modo più elevato il fare politica. La politica non è l'amministrare ma è il desiderio di lasciare una traccia precisa e riconoscibile del proprio passaggio, sostenendo sempre e comunque lo sguardo di coloro a cui chiediamo di darci fiducia. Ed è in ragione di tutto questo che ritengo sia fortemente necessario compiere un'analisi critica ed obiettiva del percorso di questa amministrazione.Per continuare a lasciare una traccia precisa e riconoscibile, per continuare a sostenere lo sguardo della cittadinanza, per non perdere identità e dignità ma, soprattutto, per restituire valore, rispetto e credibilità al ruolo istituzionale che si rappresenta”.
“Le Istituzioni vanno onorate e mai mortificate”.
Prosegue l'intervento di Annalisa Alfano: “Non riuscirò mai a spiegarmi quali valide motivazioni possano esserci state per giustificare la mancata presa di posizione a tutela del proprio vicesindaco. Che senso ha avuto pregiarsi di avere nominato il primo vicesindaco donna di Scalea per poi fare di tutto per sminuirne il valore personale ed istituzionale?”.
L'implosione e la fine dell'unione
“È innegabile – afferma Alfano - che il gruppo di maggioranza abbia subito una implosione inaspettata e che, nella forma e nella sostanza, non sia più lo stesso di quando questa consiliatura ha avuto inizio. Prendere atto che la vittoriosa maggioranza del settembre 2020 non esiste più è un dovere morale. Prendere atto che non si è stati capaci di mantenere unita la propria maggioranza è manifestazione di umiltà, di sensibilità e di garbo istituzionale nei confronti della cittadinanza e nei confronti di coloro che, nonostante tutto, sono rimasti lealmente al fianco.Non si può fuggire dalle proprie responsabilità. Arriva il momento in cui bisogna prendere atto delle situazioni ed essere consequenziali”.
La decisione di rimettere le deleghe al sindaco
“È per questo, e per tutto quanto finora esposto, che sento il dovere e la responsabilità di rimettere al Sindaco, irrevocabilmente, le deleghe di vicesindaco e di assessore alle politiche sociali e alla pubblica istruzione in quanto non posso continuare un percorso che non mi rappresenta più, nel quale fatico a riconoscermi e che, soprattutto, non mi consente di rispettare gli impegni assunti e i cittadini che in me ripongono, ancora, fiducia e stima. Il mio non vuole essere un passo indietro ma un salto in avanti per servire, ancora, la città di Scalea con maggiore libertà e trasparenza, con passione ed entusiasmo, in un ruolo diverso ma sempre dalla stessa parte. Dalla parte del popolo scaleota”.
L'importanza della strada percorsa
“Se tornassi indietro ripercorrerei la stessa strada, non rinnego nulla di quanto fatto finora perché, se lo facessi, rinnegherei me stessa, ciò in cui ho creduto e in cui credo, tuttora, fermamente. Anche gli errori – afferma Alfano - fanno parte del bagaglio che mi ha consentito di maturare le consapevolezze con cui oggi assumo questa importante e, forse, coraggiosa presa di posizione. Nel settembre del 2020 ho sposato un progetto politico che, nel bene e nel male, ho contribuito a portare avanti con lealtà verso la cittadinanza e verso il Sindaco”.
Non c'è sfiducia
“Sfiduciare il sindaco – va avanti Alfano - significherebbe sfiduciare anche il mio operato di questi quattro anni, che difendo con orgoglio. Per questa ragione voterò contro la mozione di sfiducia presentata. La lealtà non si professa ma si dimostra ed io lo farò fino all'ultimo.
Ringrazio infinitamente la città di Scalea per avermi onorata di rappresentarla in un ruolo così importante. Continuerò ad essere una voce che parte dal basso e sarà mio dovere continuare a dimostrare che una politica diversa, libera e disinteressata è veramente possibile, a prescindere dai ruoli ma mai dai propri valori e dalla propria dignità”.
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