“Re Nudo”: tra assoluzioni e rinvii a giudizio l'inchiesta si ridimensiona
"Re Nudo" oggi, la decisione del Gup diversi rinvio a giudizio, ma numerosi capi ridimensionati. Assolta Francesca Amoroso
SCALEA – 10 giu. 21 - È stata sciolta nel pomeriggio di oggi la camera di consiglio dell’udienza preliminare relativa al procedimento denominato “Re nudo”. Il Giudice delle udienze preliminari di Paola, Maria Grazia Elia, ha emesso un provvedimento che ridimensiona l’ipotesi accusatoria. Ha assolto dall'accusa di falso tutti gli indagati per i quali non erano state giudicate utilizzabili le intercettazioni. Da questi capi è stato assolto anche il principale indagato, Mario Russo. Il Gup ha rinviato a giudizio al 13 ottobre gli indagati, che dovranno presentarsi all'udienza davanti al collegio per i restanti capi. Numerose le assoluzioni con la riduzione delle 295 ipotesi d’accusa iniziali.
Il dottor Mario Russo, principale imputato del procedimento, ha visto accolte le tesi dei propri difensori, gli avvocati Vincenzo Belvedere e Giuseppe Bruno, assistendo ad un "notevole ridimensionamento del quadro accusatorio demandato al dibattimento". Rinviati a giudizio anche Antonia Coccimiglio ed Eugenio Vitale, difesi dagli avvocati Francesco Liserre e Carmelina Truscelli. Anche per questi ultimi due, sono caduti diversi capi di imputazione.
L'ASSOLUZIONE DELL'ASSESSORE AMOROSO
Per quanto riguarda il rIto abbreviato, Francesca Amoroso, indagata in qualità di dipendente dell'Asp, attuale assessore al comune di Diamante, è stata assolta con la formula più ampia: “Perchè il fatto non sussiste”. Aveva fatto richiesta di procedere con il rito abbreviato, assistita dagli avvocati di fiducia Natalia Branda e Nicola Carratelli. Il pubblico ministero aveva chiesto la condanna a due anni e 4 mesi di carcere.
L'INTERVENTO DEL SINDACO ERNESTO MAGORNO
“Nel ribadire piena fiducia nell’operato della magistratura, per il fondamentale lavoro che svolge sul territorio in difesa della legalità – ha scritto in un post il sindaco senatore Magorno- diamo notizia che l’assessore Francesca Amoroso, è stata assolta perché il fatto non sussiste, nel processo che la riguardava e riferito ad alcuni servizi di sanità pubblica erogati sull'alto Tirreno cosentino”.
L'INCHIESTA
La posizione degli iniziali personaggi coinvolti, che, come è noto erano 101 lo scorso 15 dicembre, data dell’operazione dei carabinieri, è stata già scremata in fase di conclusione indagine. Dall'altra parte dei banchi, in qualità di parti offese: l'Inps, direzione provinciale di Cosenza; l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, e la motorizzazione civile della stessa città.
La richiesta di rinvio a giudizio, lo ricordiamo, era stata depositata dal pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara, lo scorso 9 aprile. L'indagine è stata coordinata dal procuratore capo Pierpaolo Bruni e portata a compimento dai carabinieri della Compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari.
Lo scorso 24 maggio, il pubblico ministero, Maria Francesca Cerchiara, al termine della discussione, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati.
L'inchiesta “Re nudo” individua tre aree su cui sarebbero basate le contestazioni ai personaggi coinvolti: i reati commessi nell’ambito della commissione per l’accertamento dell’invalidità e dell'handicap di Diamante; i reati commessi nell’ambito dell’attività di medico certificatore per il rinnovo delle patenti di guida dell’Asp di Scalea e gli illeciti in materia di visite necroscopiche.
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