Praia a Mare, cartella da 1,2 milioni: si cerca la soluzione transattiva
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Praia a Mare, cartella da 1,2 milioni: si cerca la soluzione transattiva

Aggiornamento: 4 dic 2020

La vicenda che risale agli anni '60 riguarda dei terreni demaniali: area case popolari, campo sportivo e scuola media. Il sindaco di Praia a Mare, dopo tre giudizi soccombenti, propone la transazione

PRAIA A MARE – 1 dic. 20 - Una soluzione transattiva per la vertenza in atto da tempo tra il Comune di Praia a Mare, l'agenzia del Demanio, il ministero dell'Economia. La questione riguarda la presenza di immobili pubblici al patrimonio dell'ente comunale. Il Comune di Praia a Mare ha incardinato tre giudizi dinanzi alla Suprema Corte di Cassazione contro le sentenze di Appello della Corte di Catanzaro del 2018 nei confronti dell'Agenzia del Demanio e del ministero dell'Economia e delle Finanze. L'acquisizione di immobili pubblici: area delle case popolari, del campo sportivo Mario Tedesco e della scuola media G. Lomonaco.

Vicende che risalgono agli anni Sessanta. Le tre sentenze impugnate condannano il Comune di Praia a Mare al risarcimento del danno, nei termini statuiti in primo grado, oltre alle spese dei due gradi di giudizio. E' stata, inoltre, rigettata specifica istanza di sospensione degli effetti delle tre sentenze e quindi è stata emessa nei confronti del comune di Praia a Mare una cartella di pagamento di circa 1.200.000 euro. Il Comune di Praia a Mare ha impugnato la cartella esattoriale davanti alla Commissione tributaria provinciale di Cosenza e davanti al Tribunale di Paola con giudizi tuttora pendenti. L'idea dell'amministrazione del sindaco Praticò, però, è quella di individuare una soluzione transattiva. E' la linea scelta da tempo. “Con l'intento – si legge – di adottare politiche deflattive del contenzioso nel rispetto del generale principio di sana e prudente gestione”. La Giunta ritiene, quindi, che si possano autorizzare gli uffici alla ricerca della soluzione transattiva. Riguardo alle sentenze della Corte d'Appello, la proposta è di pagare 683.019 euro. 550mila, all'atto della stipula dell'accordo transattivo; 133mila dilazionati su tre annualità. “La soluzione transattiva, a tacitazione di ogni pretesa reclamata e/o reclamanda – si legge - prevede estinzione di ogni giudizio tra le parti, con rinuncia al vincolo di solidarietà dei legali costituiti nei giudizi pendenti”. Secondo la Giunta: “La scelta di addivenire alla transazione soddisfa criteri di razionalità, congruità e prudente apprezzamento, principi cardine cui si ispira l’azione amministrativa. Un elemento caratterizzante la soluzione transattiva deriva dalla evidente convenienza economica della transazione in relazione agli importi defalcati dalla sorte capitale di cui alla pendente cartella di pagamento, all’incertezza del giudizio ed agli interessi esponenziali che maturano con il provvedimento ad oggi esecutivo”.

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