Praia a Mare, accusati di estorsione: imprenditori assolti
Aggiornamento: 6 mag 2021
Il più anziano condannato per lesioni personali. Aveva sferrato dei pugni al costruttore che avanzava le pretese di pagamento
PRAIA A MARE – 30 apr. 21 - Erano accusati di estorsione, imprenditori di un noto gruppo imprenditoriale di Praia a Mare, assistiti dagli avvocati Sabrina Mannarino e Giuseppe Bello: sono stati assolti dal reato, e solo uno, il più anziano, è stato condannato per lesioni personali, cagionate in seguito ad un chiarimento finito a pugni.
Una vicenda accaduta nell'ambiente di lavoro, nel settore edile. A rivolgersi alla Procura di Paola un altro imprenditore, B.M. anch'egli operante nel settore delle costruzioni. La vicenda nasce dal presunto mancato pagamento di due fatture, da parte dei committenti, e dalla volontà espressa, per chiudere la vicenda, di firmare una scrittura bonaria fra le parti.
I fatti: B.M. aveva costruito tre ville, per i tre fratelli imprenditori. I lavori erano stati commissionati dal padre, Francesco. Per la realizzazione dei fabbricati erano stati effettuati dei pagamenti, programmati per ogni stato di avanzamento dei lavori, a beneficio della ditta costruttrice.
Ad un certo punto i conti non non sono più tornati ad entrambe le parti firmatarie del contratto di appalto. I tre imprenditori sostenevano di non dovere più nulla alla ditta costruttrice; quest’ultima invece riteneva che si dovesse procedere ancora al pagamento di due fatture. Programmato un appuntamento per chiudere, in maniera bonaria e definitivamente la partita, la discussione ha preso un'altra piega.
Quando la discussione si è surriscaldata, B.M. ha espresso l'intenzione di non voler più chiudere l’accordo, e dopo essersi alzato dalla sedia, secondo quanto è emerso nel corso delle udienze, è stato inseguito dal più anziano degli imprenditori e preso a pugni in mezzo al corridoio dell’ufficio.
Dopo aver allontanato il padre, i fratelli, avevano ancora cercato di convincere B.M. a sottoscrivere il definitivo accordo, con la consegna della rimanente parte del denaro, quella che secondo i proprietari delle costruzioni doveva essere versata.
L'imprenditore, successivamente, si era rivolto ad un legale ed aveva denunciato padre e figli per i reati di estorsione e lesioni personali, ritenendo di essere stato costretto a firmare in uno stato di incoscienza a causa dei pugni ricevuti.
Il processo al Tribunale penale di Paola, che ha visto sfilare numerosi testimoni, sia dell’accusa che della difesa, si è concluso mercoledì con l’assoluzione dei fratelli dal reato di estorsione e con la condanna del padre, autore dei pugni sferrati a B.M., per lesioni personali. Quest'ultimo, difeso dall'avvocato Alfonso Guaragna, dovrà essere risarcito dei danni subiti oltre al pagamento delle spese processuali. In particolare è stato appurato che nessuna costrizione era stata intrapresa dai fratelli nei confronti di B.M. e che, sottoscritto l’accordo, mediante l’aiuto anche del direttore dei lavori, aveva nell’occasione anche proceduto a contare il denaro consegnato.