Poldo, il "cane buono" torni in piazza. Iniziativa per ridare libertà all'amico di Orsomarso

Proposta l'adozione di quartiere, per far tornare libero il "cane buono", Poldo

ORSOMARSO – 31 dic. 21 - Poldo, il cane accalappiato reclamato dalla comunità. C'è una mobilitazione nel centro del Pollino per il dolce cane meticcio abbandonato nel territorio montano questa estate. “A seguito delle segnalazioni relative al permanere del fenomeno del randagismo nella zona – si legge in una nota diffusa da un gruppo di cittadini - l'amministrazione comunale, lo scorso 20 dicembre, ha ordinato e avviato, in accordo con l'azienda sanitaria provinciale, il servizio di accallappiamento di cani pericolosi sul proprio territorio”. Attraverso i social, un gruppo di residenti di Orsomarso, ha deciso di promuovere un comitato spontaneo, a favore del “cane buono”. Cittadini, particolarmente preoccupati per il destino dell'amato Poldo. La protesta, effettuata nel momento dell'attività di recupero del “cane buono”, non ha prodotto risultati per la liberazione da parte del servizio veterinario locale.

Dalle richieste poi inviate in questi giorni al sindaco di Orsomarso, Alberto Bottone, oltre a venir sottolineata l'inutilità del servizio verso Poldo, unico cane dolce e non pericoloso accallappiato, è stato proposta un “adozione di quartiere” per il meticcio, ora ospite presso il canile sanitario “Vivens” a Tortora Marina. Il comitato, nel frattempo, ha fatto anche sapere, attraverso una nota, che allo stesso sindaco di Orsomarso sono state recapitate due richieste, una di accesso agli atti relativi ai costi, al mantenimento presso i canili e alle metodologie adottate per contrastare il fenomeno “randagismo”, con casi sempre in aumento sul territorio, e l'altra per l'affidamento di Poldo al comitato, costituitosi proprio per salvaguardare la vita e l'esistenza del povero animale e “per contribuire in modo concreto, con nuove metodologie di lotta al randagismo, a fornire il Comune di strumenti più sostenibili, economici ed efficaci per gestire il fenomeno, senza generare disagi fra i cittadini”.