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Operazione "Case Popolari": 9 arresti per associazione a delinquere e estorsione

Operazione 'Case popolari': smantellata rete criminale gestiva abusivamente alloggi di edilizia popolare a Reggio Calabria


Operazione 'Case popolari': smantellata rete criminale gestiva abusivamente alloggi di edilizia popolare a Reggio Calabria

Reggio Calabria, 14 febbraio 2024 - Questa mattina, al primo chiarore dell'alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno concluso un'operazione di successo denominata "Case popolari". L'intervento è stato il risultato di indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia, sotto la guida del Procuratore Giovanni Bombardieri. L'operazione ha portato all'esecuzione di ordinanze cautelari personali nei confronti di 9 individui, ritenuti responsabili di appartenere a un'associazione per delinquere dedita alla gestione illecita di immobili di edilizia popolare e all'esecuzione di condotte estorsive.


L'organizzazione

L'indagine, denominata "Case popolari", ha rivelato un'organizzazione criminale attiva nella gestione abusiva di alloggi di edilizia popolare a Reggio Calabria. L'associazione, capeggiata da due pregiudicati reggini, di cui uno affiliato alla 'ndrangheta, ha operato dal 2016 fino a oggi. Le indagini, condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Calabria e dalla Compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni, hanno coinvolto anche la Squadra Mobile di Reggio Calabria, contribuendo a identificare complessivamente 37 indagati.

L'organizzazione aveva come obiettivo principale la gestione illecita degli alloggi di edilizia popolare di proprietà del Comune di Reggio Calabria e dell'A.T.E.R.P. (Azienda territoriale edilizia residenziale pubblica).


Il quartiere Santa Caterina

Gli indagati, con vari ruoli, hanno agito nel quartiere "Santa Caterina" di Reggio Calabria, favorendo l'assegnazione illecita di immobili a individui compiacenti. L'associazione poteva contare sull'aiuto di alcune figure interne alla Pubblica Amministrazione, tra cui un'ex dirigente dell'A.T.E.R.P., che manipolava la concessione degli immobili, facilitando così le attività illecite dell'associazione.

Un dipendente del Comune di Reggio Calabria era coinvolto nella individuazione degli immobili, nella consegna delle chiavi dietro pagamento e nella falsificazione di documentazione amministrativa. Un appartenente alla Polizia Municipale è stato indagato per la falsificazione di documentazione a favore dei promotori dell'associazione.


L'estorsione

L'associazione criminale è stata implicata anche in reati di estorsione, minacciando e costringendo un cittadino a liberare un appartamento abusivamente occupato. Durante le indagini, sono emersi elementi relativi a reati legati a sostanze stupefacenti, inclusi cocaina e marijuana.

Al termine dell'esecuzione delle ordinanze cautelari, i due soggetti destinatari della custodia cautelare in carcere sono stati associati presso la Casa Circondariale di Reggio Calabria, mentre gli altri 7 indagati sono stati collocati ai domiciliari. Undici appartamenti di edilizia popolare illecitamente assegnati sono stati sottoposti a sequestro preventivo. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari, con l'effettiva responsabilità delle persone deferite che sarà valutata nel corso del processo successivo. Ulteriori sviluppi investigativi non sono esclusi, e la situazione potrebbe evolvere anche nei confronti di altre persone coinvolte nelle indagini.




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