Malumore fra i commercianti di Scalea. L'opposizione chiede misure di tutela
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Malumore fra i commercianti di Scalea. L'opposizione chiede misure di tutela

Iniziativa del gruppo "Per Scalea” per chiedere la sospensione dell'esazione del canone sull'esposizione pubblicitaria



SCALEA – 24 mar. 22 - Le misurazioni delle insegne pubblicitarie e la relativa richiesta di pagamenti ai commercianti, generano mormorio nella categoria. La società Globo Tributi, da Monte S.Giovanni Campano, in provincia di Frosinone, con contratto del 22 dicembre 2021, si occupa della gestione, accertamento e riscossione coattiva del canone unico patrimoniale. I settori affidati riguardano: il canone patrimoniale di concessione; l'autorizzazione e esposizione pubblicitaria; il canone di concessione per l’occupazione delle aree e degli spazi; il servizio pubbliche affissioni. Molte richieste non sono condivise dai commercianti, soprattutto in questo particolare periodo, e generano malcontento. Dall'opposizione, il consigliere Angelo Paravati, capogruppo di “Per Scalea”, invita l'amministrazione comunale ad adottare misure di tutela, valutando anche la sospensione dell'esazione.



“A Scalea – scrive Paravati - imperversano in questi giorni le notifiche per il pagamento del canone sulle esposizioni pubblicitarie ed in molti casi, alla brutta sorpresa costituita dall'importo richiesto, segue l'indignazione per le misurazioni riportate, che secondo diversi utenti sono erronee e comunque rilevate autonomamente ed unilateralmente dalla società concessionaria, con approssimazioni per eccesso che fanno crescere l'ammontare del canone”. I commercianti non condividono i modi e i metodi e lamentano, anche, il mancato riconoscimento di esenzioni previste dalla legge ed in generale l'eccessiva pretesa per esposizioni sul privato. “La situazione sembra assurda – commenta ancora Paravati - sia per il metodo e per i profili di illegittimità che sembra manifestare, sia perché in un momento di gravissima crisi economica come quello che stiamo vivendo non era proprio il caso di mettere in mezzo quest'altra azione forzata verso un mondo produttivo che sta provando a riemergere tra molte difficoltà. Di fronte a questa situazione l'amministrazione non può lasciare i commercianti in balia di sé stessi o costringerli a fare ricorsi o denunce che comunque comporterebbero spese a loro carico e che potrebbero non essere sufficienti a bloccare sul nascere l'esecuzione.



In questa situazione l'amministrazione, quale ente titolare del rapporto concessorio con la società incaricata dell'esazione, ha il dovere di verificare e di controllare la legittimità e la correttezza delle operazioni di rilevamento e di applicazione del canone e, di conseguenza, adottare misure di tutela per i propri cittadini. In ogni caso – aggiunge Paravati a nome del gruppo di opposizione - considerato il particolarissimo momento storico, l'amministrazione non può esimersi dal ricercare soluzioni politiche per la mitigazione di questa ulteriore pretesa di pagamento verso una classe produttiva già troppo bersagliata da innumerevoli pretese di pagamento di tributi comunali oltre che di aumenti incredibili su altri servizi essenziali.

Sul piano politico ci sono tutte le condizioni per valutare, magari d'intesa col concessionario, anche la sospensione della riscossione. Come gruppo consiliare di opposizione chiediamo un immediato atto di responsabilità da parte dell'assessore al commercio e della Giunta comunale. Il momento è particolare, e non si può essere l'amministrazione delle tasse e dei salassi a tutti i costi”.



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