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Domiciliari per il boss Muto: in attesa di decisioni dal tribunale

Dovrà decidere il tribunale di Sorveglianza sul ritorno ai domiciliari del boss Muto di Cetraro, la Cassazione ha accolto con rinvio il ricorso dell'avvocato Michele Rizzo


Cetraro il boss Franco Muto
Il Boss Franco Muto

Cetraro, 19 febbraio 2025 – Si registrano ulteriori novità sullo stato di detenzione del boss di Cetraro Franco Muto, noto come il “Re del pesce”, si attendono decisioni su un eventuale decisione per il ritorno agli arresti domiciliari. La prima sezione della Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato di fiducia, Michele Rizzo. La decisione riguarda l'annullamento con rinvio al Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro dell’ordinanza, resa dallo stesso Tribunale nel mese di ottobre dello scorso anno, con la quale si respingeva l’istanza di prosecuzione della detenzione domiciliare. Ora il tribunale. Come conferma lo stesso avvocato Michele Rizzo, in altra composizione, dovrà adeguarsi ai principi di diritto espressi dal Supremo collegio relativi alla funzione della pena.

La condanna

Il boss Franco Muto, ricordiamo, è stato condannato in via definitiva, per associazione mafiosa, nell’ambito del processo scaturito dall'operazione convenzionalmente denominata “Frontiera”. L'attività investigativa aveva quale obiettivo proprio la rete di organizzazione del boss cetrarese. Le condizioni di salute, sostiene da tempo la difesa, sarebbero incompatibili con il regime carcerario. Muto ha 82 anni.

C'è da sottolinearre che la vicenda legata al regime di detenzione del “Re del pesce” va avanti ormai da diverso tempo. A febbraio dello scorso anno era stata prorogata la detenzione domiciliare in accoglimento dell’istanza dell’avvocato Michele Rizzo. La procura generale della Corte d’Appello di Catanzaro, il Magistrato di sorveglianza di Cosenza, il magistrato di sorveglianza di Sassari, luogo in cui Muto era detenuto, avevano sospeso l’ordine di carcerazione.

Gli arresti domiciliari

La decisione sulla detenzione domiciliare ha avuto un percorso molto contorto. A novembre del 2023, la Corte di Cassazione, prima sezione penale, aveva deciso sul ricorso della Procura Generale della Corte d’Appello di Sassari. Il Tribunale di Sorveglianza sardo, dove il boss era recluso, il 9 febbraio 2023, aveva concesso a Franco Muto la detenzione domiciliare in sostituzione di quella carceraria. Muto è stato condannato a 20 anni di reclusione, a seguito della decisione della corte d'Appello di Catanzaro che lo ha ritenuto capo e promotore dell'associazione di stampo mafioso gravitante sull'alto Tirreno cosentino. Nel mese di luglio 2023 la corte d'Appello di Sassari aveva rigettato il ricorso del procuratore generale contro l'ordinanza del 9 febbraio 2023, emessa dal tribunale di sorveglianza di Sassari. L'11 ottobre dello scorso anno la decisione dei magistrati: le condizioni di salute del boss erano state ritenute nuovamente compatibili con la reclusione in carcere, e questo aveva portato alla revoca della misura alternativa domiciliare. L'ultimo tassello riguarda quello di queste ultime ore con l'annullamento con rinvio al Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro dell’ordinanza, in attesa di una nuova decisione.


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