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Diamante, revocata l'ordinanza sugli orari per gli esercizi pubblici. L'attacco dell'opposizione

Una vicenda che ha aperto polemiche a Diamante: l'ordinanza durata qualche giorno del vicesindaco Pascale sugli orari di chiusura delle attività commerciali



DIAMANTE – 8 nov. 22 - La “marcia indietro” sull'ordinanza del vicesindaco Pascale ha aperto la discussione politica a Diamante. Lo scorso 4 novembre, era stato firmato l'atto relativo alla regolamentazione degli orari di chiusura dei pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande operanti sul territorio. Evidentemente, qualcosa non ha funzionato. “Da una analisi approfondita di quanto si prefigura nei settori commerciali interessati – scrive Pascale - anche in considerazione dell’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno nonché allo scopo di proporre un momento di apertura alla discussione con cittadini e categorie commerciali si ritiene opportuno revocare l’ordinanza”. L'atto di revoca è stato pubblicato ieri. Ovviamente, la vicenda non poteva passare inosservata. C'è una reazione del gruppo di opposizione “Diamante e Cirella, Siamo voi” che trasferisce quanto accaduto sul piano politico.



Un'occasione ghiotta per la minoranza che scava in fondo. Alla giustificazione del vicesindaco che scriveva: “Riteniamo che la capacità di ascolto e di riflessione, così come quella di saper rivedere le proprie decisioni quando si comprende che non sono efficaci, siano il segno di una amministrazione che con umiltà vuole anteporre l'interesse comune senza aver paura di rivedere le proprie posizioni”, replica l'opposizione: “Che solo gli stolti non cambiano idea è una grande verità. Così come altrettanto vero è che chi la cambia spesso mostra pressapochismo e confusione nell’espletare la propria azione amministrativa. Ammettere di aver commesso un orrore è cosa lodevole, ma stravolgere completamente il proprio pensiero nel giro di 24 ore sfiora la grave patologia. E questo onestamente ci preoccupa”. L'opposizione definisce “ridicoli e inutili” gli orari di chiusura per le attività commerciali contenuti nell'ordinanza revocata.



Un atto anacronistico, perché avviene: “in un periodo dell’anno in cui ci dovremmo preoccupare di inventare qualcosa per richiamare persone, non per respingerle”. Il gruppo di opposizione mostra comunque soddisfazione per la decisione presa, scrive: “Vogliamo sorvolare sulla crociata che gli amministratori continuano a portare avanti nei confronti della cosiddetta movida, come se essere un paese turistico fosse una colpa, perché sull’argomento abbiamo già detto abbastanza. Diciamo che siamo felici della scelta finale, perché costringere gli esercenti a chiudere a orari prestabiliti dopo anni di grave crisi finanziaria era davvero una follia, da folli. Ci sentiamo però in dovere di fare qualche considerazione. Sono bastate 24 ore di pubblicazione (e di conseguenti critiche) per far sì che un’ordinanza senza senso venisse revocata, il che dimostra che chi ha firmato e diramato l’ordinanza non aveva minimamente idea di cosa stava imponendo alla cittadinanza”. L'opposizione insiste sulla “confusione” e sui “maldestri” provvedimenti.




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