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Cetraro, processo Frontiera: il comune parte civile anche in Cassazione contro il clan Muto

Processo Frontiera contro il clan Muto di Cetraro: il comune sarà parte civile anche in Cassazione, delibera di giunta


Processo Frontiera contro il clan Muto: il comune sarà parte civile anche in Cassazione, delibera di giunta
Il comune di Cetraro


Cetraro, 23 agosto 2024 – La giunta comunale di Cetraro, nel giorno della presentazione del docufilm su Losardo, ha deliberato all'unanimità la costituzione come parte civile dell'ente nel procedimento penale noto come "Frontiera", attualmente in corso presso la corte di Cassazione. La decisione è stata presa durante la riunione del 20 agosto, presieduta dal vice sindaco Barbara Falbo in assenza del sindaco Ermanno Cennamo.

Il processo “Frontiera" riguarda reati commessi anche nel territorio comunale di Cetraro, per i quali l'ente è stato individuato come parte offesa. A seguito del ricorso presentato dal procuratore generale della Repubblica di Catanzaro e da alcuni degli imputati contro la sentenza della Corte d'Appello di Catanzaro, è stata fissata un'udienza presso la corte di Cassazione per il 29 agosto prossimo. Si tratta, comunque del processo che ha visto condannare il boss Franco Muto a 20 anni di reclusione.


L'operazione Frontiera

L'operazione “Frontiera”, risale all'estate del 2016 e colpì duramente il clan Muto di Cetraro. A luglio di quell'anno erano stati arrestati 58 presunti appartenenti alla cosca Muto, diversi risultavano indagati per associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, estorsione, rapina, usura e illecita concorrenza con violenza e minaccia. Le indagini, condotte da carabinieri e guardia di finanza, sono state dirette dal procuratore della Repubblica del tempo Nicola Gratteri, dall'allora aggiunto Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Vincenzo Luberto e dai sostituti Camillo Falvo e Alessandro Prontera

La giunta di Cetraro ha ritenuto necessario costituirsi in giudizio per proteggere gli interessi del Comune, con l'obiettivo di ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali derivanti dai reati contestati. A tal fine, è stato deciso di conferire mandato a un legale di fiducia per rappresentare l'ente nel procedimento.


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