Belvedere, omicidio Dimova: attese le decisioni del Gip sull'abbreviato condizionato
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Belvedere, omicidio Dimova: attese le decisioni del Gip sull'abbreviato condizionato

Nel corso dell'udienza al tribunale di Paola, l'avvocato Alberto Grimaldi, difensore dell'imputato, ha sollevato una serie di eccezioni anche di carattere costituzionale


BELVEDERE – 15 apr. 21 - Udienza “tecnica” sulla vicenda giudiziaria relativa all'omicidio di Aneliya Dimova, avvenuto il 30 agosto scorso a Belvedere Marittimo. L'avvocato Alberto Grimaldi, difensore dell'unico imputato, Giuseppe Andrea Renda, 32 anni, aveva chiesto per il suo assistito il rito abbreviato condizionato. Ed è su questo punto che si è soffermata l’attenzione del tribunale di Paola.

Il 32enne è stato arrestato due settimane dopo l'omicidio della donna bulgara e a suo carico ci sono gravi indizi di colpevolezza, tant'è che il giovane rischierebbe l'ergastolo. Alla richiesta del rito alternativo, il pubblico ministero di udienza, Maria Francesca Cerchiara, si è opposto. Stessa presa di posizione dall'avvocato Eugenio Greco, che ieri ha formalizzato la costituzione di parte civile, rappresentata dal figlio della vittima, Ivan Dobri Dobbrey. L'opposizione al rito abbreviato condizionato deriva dal fatto che all'imputato, fra l'altro, viene contestata la circostanza aggravante dell’aver agito per motivi abietti o futili.



Su tale opposizione, l'avvocato dell'imputato, Grimaldi, ha evidenziato la possibile nullità della circostanza aggravante. Seppur richiamata la norma di legge che prevede la nullità, secondo l'avvocato Grimaldi, “non è dettagliata in termini fattuali” e tutto ciò determinerebbe la nullità ai sensi dell'articolo 517 del codice di procedura penale che regola il “Reato concorrente e le circostanze aggravanti”. Da qui la richiesta al Gip, Rosamaria Mesiti, di emendare, nei suoi poteri, l'imputazione dall'aggravante contestata in modo da consentire l'accesso al rito abbreviato. In alternativa, l'avvocato dell'imputato Andrea Renda, ha sollevato anche una questione di legittimità costituzionale. Tale aggravante, ha sottolineato l'avvocato Grimaldi, contestata in maniera laconica dal pubblico ministero, consentirebbe allo stesso Pm di impedire l'accesso al rito abbreviato, pur essendo nulla. Si verificherebbe una sproporzione tra i poteri del pubblico ministero e quelli della difesa; situazione che andrebbe a violare gli articoli 24 e 111, della Costituzione, oltre che l'articolo 6 della Costituzione europea dei diritti dell'uomo. Il legale dell'imputato ha quindi sollecitato il Gip, Rosamaria Mesiti, a rimettere gli atti alla Consulta, in subordine. Il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto di consentire al Pubblico ministero di interloquire ed ha rinviato a domani l'udienza. Ricordiamo che ieri il Pm di udienza era Maria Francesca Cerchiara, mentre il Pm titolare dell'indagine è Rossana Esposito.

Il belvederese Andrea Renda è accusato di essere l'autore materiale dell'omicidio di Aneliya Dimova, avvenuto “per futili motivi” con l'uso di un “arma”, una bottiglia di whisky con la quale l'assassino ha fracassato il cranio della vittima. L'arresto è stato effettuato dai carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea Massari, che insieme ai colleghi del Ris di Messina e del comando provinciale dell'Arma di Cosenza avevano raccolto una serie di elementi tali da determinare la misura carceraria.



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