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Belvedere Marittimo, insegnante condannato in I grado per violenza sessuale aggravata

Belvedere Marittimo, insegnante condannato in I grado per violenza sessuale aggravata. Una vicenda che risale a poco più di cinque anni fa


Belvedere Marittimo, insegnante condannato in I grado per violenza sessuale aggravata. Una vicenda che risale a poco più di cinque anni fa


BELVEDERE MARITTIMO – 29 0tt. 23 – E' il primo dei due casi, diversi fra loro, oggetto di indagine della procura di Paola. Una “vecchia” vicenda di poco più di cinque anni fa riferita ad un insegnante in servizio ai “Licei Tommaso Campanella” di Belvedere Marittimo. C'è una prima decisione del Tribunale penale collegiale di Paola: la condanna di un docente, di 62 anni, alla pena di tre anni di reclusione, per violenza sessuale aggravata ai danni di una studentessa. Essendo ancora al primo grado di giudizio, è bene ricordare che fino all'ultimo grado, l'imputato è da considerare innocente. Il tribunale paolano, la scorsa settimana, ha condannato l'insegnante anche al pagamento delle spese processuali e alla interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. Nel corso del processo, sono due i capi d’imputazione rimasti, mentre una terza contestazione si è estinta per intervenuta prescrizione.



A rafforzare i capi d'accusa anche la testimonianza di altre studentesse che avrebbero assistito alle molestie a danno della giovane, allora, minorenne. La parte civile è patrocinata dall’avvocato Natalia Branda, l'imputato è assistito dall'avvocato Alessandro Gaeta. Nella fasi preliminari, come si ricorderà, all'insegnante era stata rigettata la prima richiesta di misura cautelare, prevedendo l'obbligo di dimora in altro comune e il divieto di allontanamento nelle ore notturne. Nell'immediatezza dei fatti contestati, erano state effettuate anche delle audizioni in ambiente protetto sia della giovane vittima, che di una compagna di scuola, indicata quale testimone dei fatti. Gli episodi contestati sarebbero accaduti tra gennaio e febbraio 2018. La storia sarebbe stata rivelata dalla vittima in maniera confidenziale ad altri insegnanti dello stesso istituto e poi anche ai genitori. A quel punto la decisione di presentare una formale querela alla Procura della Repubblica con la relativa indagine coordinata, a suo tempo, dal Pubblico ministero Cerchiara.



Si riferiva, nelle fasi preliminari, di “disinvolti” palpeggiamenti dei glutei da parte del professore che, in altre circostanze, avrebbe cercato di ripetere la sua “perversa” condotta. In una occasione ci sarebbe stato anche un tentativo di condurre la vittima nella propria autovettura col pretesto di darle un passaggio all'uscita di scuola. Successivamente, l'insegnante, con ordinanza del 25 maggio 2018, era stato associato anche agli arresti domiciliari, mentre il pubblico ministero aveva chiesto la misura cautelare in carcere. A luglio del 2018, il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva sostituito la precedente misura degli arresti domiciliari con l’obbligo di dimora in un comune della provincia di Vibo Valentia, unitamente al divieto di allontanamento dall'abitazione nelle ore notturne. La storia, da quanto si apprende, tornerà nelle aule di giustizia in vista di un processo di secondo grado.



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