"Silence”: appalto di pulizia all'Asp, in quattro finiscono ai domiciliari. I nomi
▶️ video - Carabinieri e Guardia di finanza hanno concluso un'operazione che ha portato al sequestro preventivo per equivalente di un importo superiore ai tre milioni di euro
COSENZA – 21 dic. 20 – Eseguita un'ordinanza cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale di Cosenza, applicativa della misura degli arresti domiciliari nei confronti di quattro, fra funzionari e dirigenti della società aggiudicataria dell’appalto delle pulizie e dei relativi servizi integrativi dell’Azienda ospedaliera di Cosenza ed un sequestro preventivo per equivalente, nei confronti anche di un ulteriore indagato, per un importo complessivo di 3.092.416,04 euro, per i reati di “truffa aggravata ai danni dello Stato” e “frode in pubbliche forniture”.
LE PERSONE FINITE AGLI ARRESTI DOMICILIARI
Massimiliano Cozza,
Fabrizio Marchetti,
Salvatore Pellegrino
Gianluca Scorcelletti
MISURA INTERDITTIVA PER CINQUE
Nello stesso procedimento, la Procura di Cosenza ha richiesto nei confronti di cinque, fra funzionari e dirigenti dell’Azienda ospedaliera di Cosenza, l’applicazione della misura cautelare interdittiva dal pubblico ufficio per i reati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico, su cui il Gip si è riservato di decidere, all’esito dei già disposti interrogatori degli indagati.
SEQUESTRO DI SOMME DI DENARO
Sempre la Procura di Cosenza ha richiesto nei confronti della società, l’adozione di misure cautelari, sequestro di somme di denaro nonché declaratoria di incapacità a contrarre con la PA., su cui il Gip si è riservato di decidere, all’esito del già disposto interrogatorio del legale rappresentante della società.
L'INDAGINE
L’indagine ha avuto inizio nell’aprile 2018 dopo che la Procura aveva disposto un’ispezione igienico-sanitaria nei locali dell’ospedale, eseguita dai militari del Nucleo operativo della Compagnia di Cosenza e del Nas carabinieri di Cosenza, unitamente a personale dello Spisal di Catanzaro e dall’Ispettorato territoriale regionale del Lavoro di Reggio Calabria. In quella sede erano emerse gravissime carenze igienico-sanitarie, tanto da determinare il sequestro di alcuni locali, sale operatorie e reparti ospedalieri.
Le problematiche rilevate determinavano la Procura a disporre un approfondimento investigativo sul rispetto delle condizioni contrattuali del bando di gara del 4 maggio 2012, indetto dalla Regione Calabria in relazione ai “Servizi di pulizia e servizi integrativi” presso l’Azienda ospedaliera di Cosenza.
L’ulteriore attività investigativa è stata delegata ed eseguita dai finanzieri del Nucleo di Polizia economico-finanziaria e dai Carabinieri della Compagnia di Cosenza, con il contributo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro e della Vigilanza Ispettiva dell’Inps di Reggio Calabria.
Dal lavoro degli investigatori è emerso un quadro allarmate soprattutto dal punto di vista igienico-sanitario, a causa dell’assoluta inadeguatezza, sia sul piano quantitativo che qualitativo dei servizi svolti dalla società affidataria dell’appalto.
A ciò si è aggiunto l’indebito arricchimento per la società realizzato attraverso le condotte degli indagati, destinatari di misura cautelare personale, nei loro ruoli di referenti locali e dirigenti nazionali della società, aggiudicataria dell’appalto delle pulizie, che, mediante artifici e raggiri consistiti nell’aver prodotto dati non veritieri, sono riusciti ad ottenere il pagamento di ore di lavoro relative a servizi integrativi e complementari mai effettuate per un ammontare di 3.092.416,04 Euro.