Violenze verso i figli e la moglie: condannato a 9 anni di carcere il pastore di Paola
Aggiornamento: 3 ago
Condannato a 9 anni di carcere con il beneficio della riduzione per la scelta del rito abbreviato, il pastore di Paola noto per le violenze contro i figli e la moglie
Paola, 31 luglio 2024 – Si è conclusa con una condanna a 9 anni di carcere, la vicenda di gravi violenze e abusi di un pastore paolano di 51 anni sui familiari, contro i figli e la moglie. Il processo si è svolto con il rito abbreviato. L'intervento delle forze dell'ordine risale al mese di luglio dello scorso anno, ma i fatti trovano radici più profonde negli anni della crescita dei figli del pastore paolano. Oltre ai 9 anni di carcere, inflitti con pena diminuita di un terzo per via della scelta del rito abbreviato, il 51enne è stato anche interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici e da qualsiasi ufficio attinente alla tutela, alla curatela e all’amministrazione di sostegno, nonché a qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado e in uffici o servizi presso istituzioni o strutture frequentate prevalentemente da minori.
La condanna
E’ stato anche condannato alle spese processuali e di custodia cautelare e interdetto legalmente per la durata della pena. Inoltre, a pena espiata dovrà essere sottoposto per un anno alla misura di sicurezza del divieto di avvicinarsi a luoghi frequentati da minori. Previsto nel decreto di condanna anche il divieto di svolgere lavori che prevedano un contatto abituale con minori, tenendo informate le forze di polizia su residenza e sugli spostamenti. Infine il giudice ha anche previsto il pagamento delle spese processuali in favore della moglie e dei tre figli minori ed il risarcimento del danno con una provvisionale immediatamente esecutiva ammontante a 70mila euro.
Le violenze
Sono quattro i figli dell'uomo che negli anni hanno dovuto subire la violenza del padre-padrone e altra vittima anche la moglie che quando è giunta al limite della pressione che l'uomo esercitava su di lei ha anche pensato di farla finita, trovando poi la soluzione più logica anche per il benessere dei figli di denunciare tutte le violenze subite. Il 51enne era stato arrestato il 7 luglio dello scorso anno, ed associato al carcere di Castrovillari dove si trova ancora rinchiuso, su richiesta della procura paolana. Era accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale aggravata commessa in ambito familiare e porto abusivo di armi comuni da sparo.
I giovani figli erano sottoposti a violenze fisiche e psicologiche costretti a lavorare nei terreni agricoli di proprietà e la sorellina era stata vittima di ulteriori violenze. L'uomo era arrivato persino a costringere i figli ad impiccare i cani di proprietà che “davano fastidio” e che erano stati compagni di giochi dei ragazzini. Ad inchiodare l'uomo i figli stessi, inizialmente non creduti dalla madre, anche con video realizzati in tempi diversi con li cellulari.
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